Tempo fa, Rossella Nappini, infermiera 52enne uccisa a Roma, avrebbe subito episodi di stalking, tanto da trovare persino la sua macchina imbrattata di vernice con scritto “Ti amo”. Non è chiaro, però, se questo sia legato all’omicidio della donna. Nella serata di ieri sono stati sentiti dagli inquirenti diversi uomini, tra cui anche l’ex marito. Poco dopo l’omicidio, intanto, le forze dell’ordine hanno iniziato a cercare l’arma del delitto, passando al setaccio – insieme ad addetti dell’Ama – i cassonetti vicino alla casa della donna. Hanno estrapolato poi il materiale di sorveglianza per esaminarlo. L’uomo fermato nella notte vive non molto distante da dove la signora è stata uccisa: i due avrebbero avuto una relazione, ma i familiari rivelano di non sapere nulla a riguardo. Gli zii Bruno e Lisa, a Estate in diretta hanno raccontato: “Lei stava con la mamma. Con mio figlio era molto legata, si erano sentiti ieri. E lei aveva detto che doveva andare alla posta a prendere dei soldi. Era un periodo in cui non era tanto tranquilla“.
Infermiera uccisa a coltellate a Roma: “Non sapevamo avesse una relazione”.
Un uomo di origini marocchine è stato arrestato per l’omicidio di Rossella Nappini, l’infermiera uccisa a coltellate a Roma. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire le ultime settimane della vittima, che aveva avuto una breve relazione con il suo assassino. È da capire se quest’ultimo, dopo la rottura, l’avesse minacciata. La donna non aveva denunciato, ma secondo i familiari non stava vivendo un buon momento.
A parlare dell’accaduto ai microfoni di Pomeriggio 5 è stata la zia della vittima, il cui figlio aveva sentito Rossella soltanto qualche giorno prima dell’omicidio. “Ieri pomeriggio l’ho saputo dal telegiornale. È terribile. Lei si era separata, non sapevamo che avesse avuto una relazione dopo. Era un periodo che non era tranquilla, ma non sappiamo perché. Avremmo dovuto richiamarla, ma non siamo più riusciti a sentirla”, queste le sue parole. (agg. di Chiara Ferrara)
Infermiera uccisa a coltellate a Roma, fermato il presunto killer di Rossella Nappini
Le indagini sull’omicidio di Rossella Nappini, infermiera 52enne uccisa a coltellate e trovata senza vita nell’androne di un palazzo in zona Trionfale a Roma, sarebbero a un punto di svolta. Poche ore fa, secondo quanto riportato dall’Ansa, gli inquirenti avrebbero sottoposto a fermo di indiziato di delitto l’ex compagno 45enne della vittima, un uomo di nazionalità marocchina che risulterebbe accusato di omicidio volontario.
Stando a quanto si apprende, l’indagato sarebbe stato individuato non lontano dalla scena del crimine nella notte e la Squadra mobile lo avrebbe già condotto nel carcere di Regina Coeli. Tra la vittima e il sospettato, riferisce Adnkronos, una passata relazione i cui contorni sono ora al vaglio degli investigatori. Dagli accertamenti finora eseguiti sarebbe emersa una prima ricostruzione della dinamica del delitto: la vittima sarebbe stata accoltellata più volte all’addome e il cadavere sarebbe stato trovato intorno alle 17, riverso a terra in una pozza di sangue, da da due studenti. (agg. Giovanna Tedde)
Infermiera uccisa a Roma, le urla sentite dai vicini
Dramma a Roma, dove una donna è stata uccisa a coltellate nell’androne di un palazzo in zona Trionfale. La vittima, Rossella Nappini, era un’infermiera di 52 anni: è stata colpita con un’arma da taglio sull’addome. Gli inquirenti indagano sull’ex compagno della donna, attualmente irreperibile: potrebbe essere stato lui a togliere la vita alla 52enne. Si indaga infatti nell’ambito di una relazione: il movente potrebbero essere attenzioni non corrisposte o litigi sentimentali. La donna, italiana, viveva insieme alla madre anziana e alle due figlie nell’appartamento del palazzo dove è stata trovata morta, come spiega TgCom24.
A dare l’allarme, dopo aver trovato il corpo della donna nell’androne, immerso nel sangue, sarebbero stati alcuni vicini. Vari testimoni hanno spiegato di aver sentito anche delle urla nei minuti precedenti all’omicidio: quando però si sono affacciati al balcone, era ormai troppo tardi. C’era già il cadavere della 52enne riverso nel sangue, senza vita. La squadra mobile sta valutando una serie di ipotesi: alcuni testimoni avrebbero fatto riferimento a continue liti tra la donna e il compagno di origine magrebina. Sul corpo dell’infermiera è stata disposta l’autopsia, che dovrà ora stabilire anche il numero di coltellate inferte. L’aggressore, secondo gli inquirenti, potrebbe aver chiesto un incontro chiarificatore, tendendole una trappola e uccidendola. Rossella Nappini era separata e viveva insieme alla madre anziana e alle sue due figlie, in via Giuseppe Allievo.