Lei non ha bisogno di tante presentazioni. Attrice di successo in “Carabinieri” e soprattutto ne “Il commissario Manara”, Roberta Giarrusso sarà la protagonista della commedia teatrale “Lui e lei, istruzioni per la coppia”, in scena dal 5 al 17 novembre 2013 al Teatro Brancaccio di Roma. Con Gabriele Cirilli e Federica Nargi, l’ex velina di “Striscia la Notizia” affronterà con tanta ironia e dinamismo, il tema della crisi della coppia. A guidare gli attori tra gag e canzoni in questo omaggio alla commedia all’italiana, il regista Federico Moccia: sul palco, Roberta è la moglie, da vent’anni, di un quarantenne interpretato da Gabriele Cirilli. Cosa accadrà quando questi incontrerà una giovane ragazza, impersonata da Federica Nargi? Amore, crisi coniugale, valore della famiglia sono quindi al centro di quest’opera teatrale. Sentimenti ed emozioni che la bella artista siciliana ha voluto condividere con i lettori de ilsussidiario.net in questa intervista.



“Lui e lei, istruzioni per la coppia”. Il titolo della commedia che la vede protagonista è alquanto esplicativo su quanto andremo a vedere…

Sì, con questo spettacolo abbiamo voluto indagare proprio sulla famiglia, che in questi anni sta vivendo un periodo veramente difficile. Ma con questa commedia vogliamo dare un segnale di speranza. A differenza di altre opere, teatrale e cinematografiche, in questa commedia abbiamo voluto risaltare, pur in una situazione di crisi e di difficoltà, l’importanza dei sentimenti tra marito e moglie, che poi alla fine vincono su tutto.



Lei è protagonista, con il ruolo della moglie, in questa commedia: come si trova a lavorare con un veterano del palcoscenico quale Gabriele Cirilli e con una debuttante come Federica Nargi?

Mi sono trovata benissimo. Gabriele è un attore straordinario che oltre a essere grande professionalmente, lo è anche umanamente, con una generosità che sorprende di giorno in giorno. Federica, pur essendo alla sua prima esperienza teatrale importante, ha dimostrato di avere la voglia di buttarsi in questo lavoro, con un desiderio di imparare incredibile.

È stato difficile preparare questo spettacolo? È emozionata per il debutto al Teatro Brancaccio?



Durante le prove, mi sono trovata subito in sintonia con tutti gli attori. Con Gabriele c’è stato un rapporto di lavoro bellissimo. Lui ha l’umiltà di non prendersela per qualche battuta rubata, non soffre di gelosia professionale, al contrario di tanti attori. Per il debutto sono emozionata, lo devo ammettere: il Teatro Brancaccio è una piazza importante, non solo per Roma. Speriamo di riempire tutti i suoi 1.300 posti.

Dopo Roma, sarete in tournée in altre città?

Gireremo l’Italia, e faremo tappa in tante città importanti tra cui Torino, Milano al “Teatro della Luna” il 21 febbraio, la “mia Sicilia”, e in altre piazze ancora in via di definizione. Vorrei proprio che questa tournée durasse il più a lungo possibile.

Per questa commedia è stata scelta direttamente da Federico Moccia, che l’ha anche voluta anche nel suo recente film “Universitari molto più che amici”. Che rapporto c’è fra di voi?

È un bel rapporto professionale, c’è sintonia, feeling. E gli sono molto grata per l’opportunità che m’ha dato prima nel cinema e ora a teatro.

 

Com’è il suo rapporto col teatro, lo preferisce al cinema o alla televisione?

Mi piace lavorare sia per il cinema che in televisione, anche se in realtà preferisco il teatro, in particolare è la commedia, meglio se intessuta di ironia come quella che interpreto ora. Ovvio che non mi rifiuterei di cimentarmi con opere di Shakespeare, ma se devo esprimere una preferenza questa va alla commedia.

 

La sua carriera artistica parte dal debutto in “Carabinieri”, passa da “Il commissario Manara” e prosegue ora in teatro: ce la racconti meglio.

Sì, ho debuttato in “Carabinieri” passando da personaggio di una singola puntata a protagonista. “Il commissario Manara” è stata poi un’esperienza fantastica, mi sono divertita, è stato bello lavorare con tutto quel gruppo di attori. Speriamo che dopo le prime due serie venga riproposta una terza serie. Stiamo aspettando…

 

In attesa di ulteriori progetti, ci può illustrare il suo concetto di arte e di creatività?

L’artista secondo me, è uno che esprime sensazioni, sentimenti, un po’ come Charlot. L’arte, la creatività sono una forma di comunicazione universale.

 

E l’impegno civile dell’artista?

Quello c’è, è normale, è una scelta di vita. Di fronte a certe situazioni, è una dimensione collegata con la sua opera, una forma di coraggio per cambiare, trasformare la realtà.

 

(Franco Vittadini)