Nel 2011 sono stati 38 i reati commessi contro le donne, 58 nel 2012 e già 18 nei primi tre mesi del 2013.

Sono questi i dati allarmanti riportati dal tenente colonnello Laonardo Bertini, comandante del reparto operativo dei carabinieri all’interno del convegno “Se questa è vita- La violenza di genere nella società moderna” organizzato dal Centro Italiano Femminile provinciale e dal Comune di Macerata.



Sono dati che si riferiscono ad una realtà territoriale circoscritta ma che son anche lo specchio di una situazione più ampia. 

L’8 marzo la Fondazione Pangea Onlus insieme ad altre organizzazioni della piattaforma Cedaw (Comitato per l’implementazione della Convenzione per l’eliminazione di ogni discriminazione sulle donne) hanno sottolineato la loro preoccupazione per la situazione italiana, che in effetti alla luce dei dati raccolti dalla stampa nazionale e locale e dalla Casa delle Donne di Bologna risulta preoccupante.

Nel 2012 sono state 124 le donne uccise e 47 i tentativi di omicidio nei confronti delle donne. Nei casi di omicidio sono spesso rimasti coinvolti familiari delle vittime, figli o sorelle della vittima, portando il numero dei morti a 132. Per quanto riguarda le persone denunciate sono 13 nel 2011, 18 nel 2012 e 7 nel 2013; mentre gli arrestati sono 2 nel 2011, 12 nel 2012 e per ora uno nel 2013. 

Inoltre nella maggior parte dei casi gli omicidi avvengono per mano di persone con le quali le vittime intrattengono una relazione di affetto e di fiducia, mentre un quarto delle donne uccise avevano appena concluso una relazione o erano in procinto di farlo. Infine pare che questi delitti si siano consumati prevalentemente tra le pareti domestiche o in casa dell’assassino stesso. 

Le regioni maggiormente colpite sono state quelle del nord, nelle quali le donne hanno maggior autonomia e indipendenza, anche legate al maggior benessere economico, cose che permettono loro di non sottostare alla violenza.

E’ in questo quadro che si inserisce un’iniziativa simbolica del Comune di Ancona, che sabato 23 marzo riceverà una scultura dell’artista Floriano Ippoliti. L’opera verrà collocata al centro della città, e si tratterà “del “primo monumento in Italia e in Europa contro la violenza sulle donne”.Il titolo dell’opera è  “Violata”: una statua in bronzo alta 2,15 metri realizzata nello stile caratteristico di Ippoliti, che spiega: “Ho voluto rappresentare una donna che reagisce, che rialzandosi guarda fiera al futuro e non si lascia intimidire”.