Chi vuole augurare ai propri figli un’età adulta nel pieno delle proprie capacità cognitive, dovrebbe fin da bambini incoraggiarli a praticare un’attività sportiva regolare. 

Questo è il risultato di uno studio effettuato dal dal King’s College di Londra e pubblicato su Psychological Medicine, che sottolinea come non sia tanto l’intensità dell’attività sportiva, quanto la sua regolarità a garantire risultati a lungo termine. L’indagine, la prima ad associare facoltà cognitive ed esercizio fisico, ha preso in esame novemila soggetti tra gli 11 e i 50 anni.



Alex Dregan, coordinatore dello studio, ha spiegato: “Coloro che si sono esercitati settimanalmente da bambini e da adulti mostrano migliori punteggi a 50 anni nei test di memoria, apprendimento e ragionamento rispetto a chi, invece, fa sport due o tre volte al mese o meno”.Lo scienziato ha sottolineato come non sia mai tardi per cominciare: “Per il mantenimento delle capacità cognitive in tarda età si raccomanda agli adulti, dai 19 ai 64 anni di età, di svolgere almeno 150 minuti settimanali di attività fisica (poco più di 20 minuti al giorno) . (…) Anche chi non ha mai fatto sport può iniziare gradualmente”.



I risultati di questo studio vanno a confermare quelli di un’altra ricerca che risale a pochi mesi fa. Nel 2012 infatti il Montreal Heart Institute ha messo alla prova i suoi  volontari, dimostrando poi come l’esercizio fisico renda il nostro cervello più brillante, migliorando la memoria, la lucidità e la velocità dei processi mentali, risultati che tutti possono raggiungere, non solo gli atleti. Gli studiosi canadesi hanno preso in esame un gruppo di soggetti sui 50 anni, sedentari e sovrappeso e li ha sottoposti ad un allenamento fisico di media intensità due volte a settimana. 



Martin Jumeau, direttore della ricerca e del centro riferisce dei risultati in accordo con quelli ottenuti al King’s college di Londra: “Dopo 150 minuti di allenamento di tipo moderato-vigoroso a settimana, svolto per quattro mesi, non solo sono migliorati i parametri cardiaci, colesterolo, pressione del sangue e il peso ma è incrementata l’ossigenazione del cervello e sono migliorate le capacità cognitive”

Una curiosità: uno studio dell’Università dell’Arizona ha dimostrato come Facebook migliori del 25% le capacità cognitive degli anziani.

I dati preliminari dello studio ancora in corso, hanno dimostrato come le persone sopra i 65 anni traggano un beneficio dall’iscrizione al social network non solo perchè ne ricevono uno stimolo a livello cognitivo ma anche perchè gli fa percepire la presenza di una rete sociale di sostegno. Questa però, è decisamente un’altra storia.