Avete presente quei servizi che magazine femminili, siti web e riviste di gossip propongono regolarmente: “Le star senza trucco” o “I vip al naturale”? Di solito ci fa piacere curiosare le foto per avere la conferma che parrucchieri e make up artist professionisti potrebbero trasformare anche noi in nel nostro favoloso clone.



Un artista messicano, Eddie Aguirre, ha fatto lo stesso, ma con un altro inarrivabile punto di riferimento per la vanità femminile: Barbie.

Prototipo di plastica della donna perfetta che dal ’59, quando è stata messa in commercio, è sempre stata il prototipo della femmina curata, in ordine, senza un capello fuori posto, è protagonista di un immaginario fotoconfronto impietoso: eccola come sarebbe senza rossetto e ombretto, senza lo sbiancante per i denti e senza nessuna crema lisciante per i capelli.



Ne risulta una donna in carne d’ossa, più vera del vero, con i capelli un po’ crespi, un velo di occhiaie, un neo di troppo e un sorriso meno splendente del solito. Un’immagine ben lontana dalla bambola a cui siamo abituati e che pure nel suo essere un mito di plastica anziché in carne ed ossa, ci ricorda come dietro ad ogni risultato si nasconda uno sforzo. 

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