Mi chiamo Giulia, faccio la pasticcera e non ho intenzione di pubblicare l’ennesima ricetta del Tiramisù, che tanto se non avete da usare quella (imbattibile!) della mamma usate quella della Parodi. Diciamocelo!
Sto per compiere 30 anni, sono di Milano e faccio un lavoro che amo da 5 anni.

Prima ho studiato filosofia e per fortuna! Altrimenti non penso che sarei diventata tanto intelligente da capire cosa volevo fare veramente… “Conosci te stesso”? Bè, a mio modo ci sto provando. Solo che anzichè puntare in alto con la filosofia, alla fine ho preferito farlo con… il mascarpone! (Sarà per questo che si chiama Tiramisù?)
Ho detto niente ricetta e non mi contraddico. Poco è cambiato dal Tiramisù che facevo per diletto da quello che faccio per mestiere (che poi cosa cambia in sostanza?).



Solo qualche appunto:

1) Il giorno dopo è più buono.

2) Io spezzo il mascarpone con la panna montata. L’ho detta male, così sembra una cosa brutta e giusto per chiarire non uso certo il barattolino del mascarpone per tagliare a pezzetti il cartone della panna.

Intendevo dire che preferisco usare metà panna montata e metà mascarpone perchè resta più delicato, soprattuto se il dolce deve chiudere un pasto.



3) Il pan di spagna fatto in casa è meglio dei savoiardi del supermercato. Ma comunque i savoiardi del supermercato sono meglio del pan di spagna del supermercato.

4) La mia variante preferita è quella alle fragole. Preparo il Tiramisù e tra uno strato e l’altro ci spezzetto (questa volta letteralmente!) delle fragole. Se non voglio farlo con il caffè lo faccio con l’ammazza caffè e uso il limoncello per bagnare il pan di spagna\savoiardi. 

5) Voi che lo preparate a casa, se potete, mangiatelo direttamente dalla vaschetta!

Leggi anche

DONNE & LAVORO/ Cosa c'è dietro il gender pay gap italiano?