Molte ricerche hanno dimostrato che circa il 16% delle donne soffre di disturbi dell’umore durante la gravidanza, e che il 40% di chi presenta una depressione post- parto era già depressa durante la gravidanza. Ma una cura preventiva può portare alla guarigione nel 90% dei casi.Cosa si può fare per capire una neo-mamma in difficoltà e quali i segnali d’allarme durante la gravidanza? Ne abbiamo parlato con la psicoterapeuta dott.ssa Paola La Grotteria.
Quali segnali potrebbero esserci durante la gravidanza che facciano prevedere, se possibile, una depressione post parto, che in alcuni casi porta ad eventi drammatici come quelli che appaiono spesso in cronaca?
Tra i segnali d’allarme più frequenti, il fatto che la donna abbia meno voglia di uscire e interagire con le persone e senta soprattutto il bisogno di stare per conto suo. La mancanza di piacere nello stare con le persone.
Da quali pensieri è caratterizzata la depressione post-parto?
Sono soprattutto pensieri di inadeguatezza, di non sapercela fare, e il pensiero che quello che si sta facendo sia qualcosa che non si riesce a gestire.
La depressione post- parto è un male moderno o solo oggi si è acquisita più sensibilità all’argomento?Se ne parla di più perchè i media hanno assunto un po’ iln ruolo di “medici”, nel senso che i casi eclatanti di madri che uccidono i figli diventano un po’ un mito da raccontare, il simbolo di una società che cambia, sbagliata, e il ruolo femminile viene messo in cattiva luce. Ora che se ne parla c’è più aiuto per le donne e viene sottolineato un disagio che può essere capito, finalmente.
Quali condizioni rendono una donna più vulnerabile a questo problema?
Innanzitutto l’età. Spesso si tratta di donne molto giovani e con un matrimonio dove non si ha un aiuto da parte del compagno, oppure un compagno che non sceglie fino in fondo la paternità… Quindi due fragilità che si incontrano. Oppure una famiglia che non aiuta e non sostiene, un’inconsistenza dal punto di vista della comprensione, perchè purtroppo spesso, in modo impercettibile, le famiglie evitano di farsi coinvolgere in un disagio come la depressione fino a che non viene chiesto esplicitamente un aiuto.
Quali le cure per la neo-mamma depressa?
Innanzitutto cercare un dialogo interiore e non aver paura o vergogna di sentimenti negativi come ansie o sensi di colpa che si possono provare anche in un momento considerato positivo. Quindi un dialogo interiore che può essere alla portata di tutte, a prescindere dall’età e dall’istruzione.
Poi ci si può affidare a un medico competente o a un consultorio, ormai ce ne sono pochi, ma c’è sempre una possibilità esterna. Soprattutto è importante prevenire; quando si avverte che il disagio è più forte, oltre ad un ascolto è utile ricorrere a dei blandi medicinali che allevino i sintomi e a cui si può ricorrere anche in gravidanza.
Come si distingue una depressione normale da una depressione post- parto?
Forse la depressione comune viene avvertita più facilmente. Durante la gravidanza siamo sottodimensionate: c’è uno stato di allarme e stanchezza già attivato, quindi si fa fatica a riconoscere i sintomi e poi a livello culturale la gravidanza si vive in modo positivo. Diciamo che la depressione è più riconoscibile in momenti diversi da quello della gravidanza.
(Nicoletta Fusé)