Annalisa Aglioti è una delle comiche di Colorado, che dal 18 aprile è tornato in onda in prima serata su Italia 1, con Paolo Rufini alla conduzione. Il suo personaggio, la Moglie Modello, appare sul palcoscenico con un semplice completo nero, golfino e tubino, un fiore tra i capelli e il piumino per le ragnatele in mano, con il quale si spazzola gentilmente i vestiti. Si presenta con il suo “sono qui per fare un annuncio, io vorrei propormi come moglie modello, quasi santa…”, laureata in “relatività della vita di coppia”, ha un passato di “fidanzata, amante, ruota di scorta, pallina antistress, last minute e bed and breakfast”. L’attrice che ha dato vita a questa “donna del 2013” è pugliese, laureata davvero, ma in lettere moderne con 110 e lode, è attrice e ballerina. Ha iniziato infatti come ballerina nel teatro danza di tradizione tedesca, lavorando con la coreografa Pina Bausch e partecipando successivamente a diverse rassegne teatrali grazie alle opere da lei scritte come Microoonde e Il Tg dell’inconscio. Quando decide di studiare recitazione dà vita al personaggio della Moglie Modello, che è stata finalista al Premio Troisi e ospite della trasmissione Ottovolante di Radio 2 e di Zelig Off nel 2010 e 2011. Dal 2012 fa parte del cast fisso di Colorado.



Come è nata la tua partecipazione a Colorado? 

Diciamo che è nata in una maniera molto pratica. I provini per Colorado sono a metà tra il laboratorio e il provino. Si va a provare i propri testi davanti agli autori, con il pubblico in sala, di sera, e si vede qual è la reazione. Se va bene si torna una seconda volta e poi si viene presi in trasmissione, prima con qualche puntata, poi se le cose funzionano si diventa fissi. Devo dire che sia le donne che gli uomini si sono molto divertiti con il mio personaggio della Moglie Modello, quindi sono stata riconfermata anche per questa edizione di Colorado. Ho avuto un’accoglienza bellissima da parte di tutti i comici, anche dai veterani, quindi anche dal punto di vista umano è stato molto bello. 



La moglie modello è un po’ il prototipo della donna zerbino: come ti è nata l’idea di questo personaggio?

L’idea è nata da una mia storia personale, e dalla condivisione delle nostre storie con le amiche. Quando si hanno dei problemi di cuore noi donne facciamo subito gruppo, e a  un certo punto mi sono accorta che c’erano delle cose che si ripetevano nelle storie di tutte noi, e abbiamo cominciato a riderci sopra. Più che di zerbino si può parlare in realtà di amori non corrisposti. A volte ci innamoriamo degli uomini sbagliati o cominciamo storie senza nessuna base, ma ci facciamo ugualmente i film sul matrimonio, non vediamo con obiettività la situazione. Quindi è un personaggio che nasce con le amiche dal prendere in giro noi stesse. 



Di questi tempi si parla molto di femmina alpha (detta anche donna con le palle). Credi che siano più le femmine alpha o le donne zerbino?

Non saprei, perchè secondo me in alcune donne c’è una dissociazione tra come appaiono nella vita professionale, sociale, e come sono nell’ambito familiare. Io ho incontrato donne che fino a poco tempo prima avevano un po’ l’atteggiamento dello zerbino, e appena hanno capito che a lui piaceva la donna forte stravolgevano la loro personalità pur di mostrarsi come piaceva all’uomo. Poi ci sono le donne che ricoprono cariche importanti, come le manager, che ti aspetti siano forti anche nel privato, invece si sobbarcano tutte le faccende domestiche, non ricevono nessun aiuto… 

 

Quali sono le tre caratteristiche principali della Moglie Modello?

Innanzitutto è una donna multifunzionale, in grado di fare mille cose contemporaneamente: ad esempio, è in grado di montare una libreria Ikea, tenendo d’occhio l’amatriciana, dare i risultati di serie A e parlare bene di sua madre, il tutto in reggicalze. Poi, come segno zodiacale lei è del leone ascendente zerbino. Infine, la caratteristica principale del suo carattere è che è sempre positiva, lei non è mai di cattivo umore, a meno che non le sia richiesto, perchè l’uomo vuole accanto una compagna sempre di buon umore.

 

(Nicoletta Fusé)