Vi è mai capitato di voler fare, che so, le meringhe, di rompere l’uovo, separare tuorlo da albume, montare quest’ultimo, ma non ottenere alcun risultato? Molto probabilmente nella schiumetta che cercavate di trasformare in “neve ben ferma” sarà caduta, in fase di rottura dei gusci, qualche goccia di tuorlo, causando così il vostro insuccesso.
Ecco, se vi è capitata una cosa del genere, potete dire anche voi di aver conosciuto un mio grande Maestro: si chiama Errore, spesso e volentieri ha un ottimo tempismo e si presenta al vostro cospetto sopratutto quando siete distratti.
Frequenta volentieri la vostra casa e magari, mentre non guardate, vi infila il calzino nero (che di cognome fa “spaiato”) nella cesta dei capi bianchi, poi vi osserva mentre spensierate avviate la lavatrice, ancora inconsapevoli del vostro futuro da proprietarie di un corredo di biancheria grigio… Tzè! altro che 50 sfumature…
Si affeziona a voi, è una compagnia quotidiana, e quando vi fa visita mentre siete al lavoro provoca volentieri l’ilarità dei vostri colleghi.
Scena tipica del mio laboratorio: coro polifonico di risa e canzoncine beffarde nell’attimo in cui mi accorgo di:
A) aver dimenticato il sale nell’impasto
B) aver dimenticato il lievito nell’impasto
C) aver messo il sale nell’impasto… al posto dello zucchero (no però questo è successo solo a casa tanto tempo fa!)
D) aver messo a cuocere dei frollini alla vaniglia ma aver sfornato dei frollini al cacao…
Eddai, a chi non capitano cose del genere?
Sfido chiunque a dire di non aver imparato a migliorare l’attenzione e la concentrazione nell’adempimento dei propri compiti da errori di questo tipo! O di non aver imparato qualche simpatico stornello di cui sopra da cantare viceversa al collega distratto, colto nel momento della defaillance!
Sbagliando si impara! E visto che non si smetterà mai di sbagliare, non si smetterà mai d’imparare!
Ci sono però errori ancor più clamorosi, e confesso che ogni tanto sogno d’incapparci anche io!
Avete presente la Tarte Tatin? E’ un tipico dolce francese alle mele, una torta con uno strato di pasta sfoglia (o se preferite pasta brisee) e mele caramellate. Uno dei miei dolci preferiti, soprattutto se mangiat…ehm, servito con del gelato alla vaniglia.
Se non avete mai provato a farla sappiate che questa torta si prepara a rovescio:sul fondo della teglia si mettono lo zucchero, il caramello e vi si dispongono sopra le fette di mela, poi si ricopre tutto con lo strato di pasta sfoglia. Durante la cottura si forma il caramello e la pasta in superficie diventa bella croccante, il tutto mentre si diffonde nell’aria un profumino invitante…
E qui siamo al momento decisivo: armati di guanti (e di coraggio!) si sforna la torta e subito la si ribalta sottosopra su di un piatto, in modo che la pasta che prima era in superficie diventi la base delle le mele caramellate.
Curioso procedimento, vero?Si narra che Stephanie Tatin abbia inventato questa prelibatezza… per errore!
Prima della cottura, si era dimenticata di mettere un primo strato di pasta sotto alle mele, ma a quanto pare rimediò capovolgendo la torta una volta cotta!
E modificò per sempre la sua ricetta consegnadola alla storia…
Sì, sogno lo stesso happy ending per le mie disavventure, e magari un giorno farò lo sbaglio giusto…Però adesso mangio la mia fetta tiepida di tarte tatin con il gelato alla vaniglia, che altrimenti si squaglia tutto!