Elisabetta Pellini sarà anche questa sera (alle 21:10) sugli schermi di Rai Uno nella fiction Rosso San Valentino, dove interpreta il ruolo della perfida Daria Danieli, che farà di tutto per ostacolare il successo del profumo Rosso San Valentino e della protagonista Laura Argenti (interpretata da Alexandra Dinu). Nella vita Elisabetta è una giovane attrice con alle spalle molte esperienze: l’anno scorso l’abbiamo vista nella fiction Le tre rose di Eva al fianco di Anna Safroncik e Roberto Farnesi, ma ha fatto anche parte del cast di Capri, Elisa di Rivombrosa 2 e Il paese delle piccole piogge, e dopo una piccola parte in Denti di Gabriele Salvatores ritrova Sergio Rubini, che l’ha voluta per un ruolo nel suo film in uscita il 9 maggio Mi rifaccio vivo.



n Rosso San Valentino interpreti la “dark lady” della fiction, un ruolo diverso da quello che avevi ne Le tre rose di Eva:  quale personaggio ti si addice di più?

Entrambi sono molto diversi da me, anche se mi avvicino di più a Laura de Le tre rose di Eva, perchè è una donna fragile, che crede nell’amore, che diventa anche carnefice di se stessa perchè sceglie gli uomini sbagliati e soffre, senza mai smettere di credere in questo sentimento. Addirittura lei lasciava il marito, la ricchezza, per stare con Edoardo. Daria invece non crede nell’amore, ma solo nel successo e strumentalizza gli altri per arrivare al suo scopo, che non è un fine di amore ma di apparenza e di posizione sociale, e questo proprio non mi appartiene. 



A cosa ti sei ispirata per entrare nel personaggio? 

Un po’ come faccio sempre ho guardato molti film, non per imitare ma per trovare delle chiavi di lettura, che poi si trovano anche in sceneggiatura, o con l’aiuto del regista, o guardandosi intorno. Infatti, secondo me la più grande scuola è guardarsi dentro e intorno: vai al ristorante, mangi da sola e osservi le persone, come si relazionano le coppie, la loro gestualità… Ho sempre cercato un modo per rielaborare le mie emozioni e farle vivere sulla scena. 

Daria è anche una madre molto poco affettuosa: pensi che anche nella realtà esistano madri come lei? Ne hai mai conosciute? 



Ne ho viste diverse di madri anaffettive, che lasciano i bambini alla babysitter per dedicarsi alla carriera… o al parrucchiere, in ogni caso a loro stesse. A Daria del figlio non interessa se non in relazione al ruolo che le fa assumere all’interno della famiglia, alla quale dà un erede maschio, ma non le importa né del bambino, né del marito, ma solo di se stessa e della propria posizione. 

Il disegno di Lorenzo Da Varano (Simon Grechi) e Daria per mettere le mani sulla Danieli sta andando avanti e sembra pronto un piano per sabotare il profumo creato da Laura: puoi regalarci un’anticipazione su quello che vedremo?

Ci saranno moltissimi colpi di scena… Il complotto non finirà col boicottaggio del profumo e addirittura Daria, a un certo punto, continuerà senza Lorenzo e Alberto Mariani (Toni Garrani). D’altro canto, come dice lei stessa, Daria è donna in un mondo di uomini, che agisce e pensa da uomo, in maniera indipendente. Altro non posso dire, ma ci saranno colpi di scena e momenti adrenalinici.

 

Quale tipo di donna ti piacerebbe interpretare?

Per fortuna ho interpretato molti personaggi. Mi è piaciuto molto, ad esempio, il ruolo ne La regione delle piccole piogge, di Sergio Martino, dove ho interpretato un medico senza frontiere n Kenya, e ho avuto l’occasione di andare a fare volontariato con una Onlus in un villaggio vicino a Malindi. Ho conosciuto le varie problematiche del Paese e ho imparato molto. Uscendo dalla Malindi tipica dove esistono fenomeni di accattonaggio, nei villaggi conosci le persone da vicino, che sono così umane, e ti si avvicinano non solo per chiedere, ma per il piacere di avvicinarsi.

 

Il 9 maggio esce nelle sale Mi rifaccio vivo, di Sergio Rubini. E tu fai parte del cast…

Il mio è un ruolo molto piccolo, ma ne sono molto contenta perchè Sergio mi ha richiamata a lavorare con lui dopo anni. Uno dei primi film che avevo interpretato era Denti di Gabriele Salvatores, dove Sergio Rubini interpretava il protagonista. Il cast è molto bello: ci sono Emilio Solfrizzi, Neri Marcorè, Margherita Buy, Vanessa Incontrada e altri attori in ruoli più piccoli. Io interpreto l’assistente personale di Neri Marcorè e Solfrizzi. Per l’esattezza, interpreto due sorelle gemelle, una racchia e una carina, una situazione sulla quale nascono molte gag. Neri interpreta un personaggio al quale va sempre tutto bene, mentre all’amico d’infanzia Solfrizzi va tutto male e a un certo punto torna per rovinare la vita al vecchio amico, e anche lì si ritrova la segretaria racchia. 

 

Oltre che in tv e al cinema, ti vedremo da qualche altra parte?

Ho interpretato una web-serie “Forse sono io” (www.forsesonoio.it): il 26 aprile è uscita la terza puntata, dove io interpreto un’attrice bipolare. Per il ruolo mi sono ispirata alle angosce tipiche dell’attore, mie ma anche di tanti colleghi. Il mio personaggio, ad esempio, ha vinto 2 David di Donatello quando aveva 16 anni, ma ora è famosa solo per le sue tette e la chiamano “l’assassina del botteghino”. E’ un progetto di tipo indipendente, un genere che per ora in America sta andando bene e “Forse sono io” è uno dei primi esempi di web-serie in Italia, che spero piaccia e venga seguito.

 

(Nicoletta Fusè)