Michelle Knight,una delle tre giovani liberate a Cleveland lunedì scorso, dopo che erano state segregate per un decennio dal loro rapitore, è l’unica ancora in ospedale ed è anche l’unica a non aver voluto vedere i suoi parenti più stretti.

Madre e nonna della ragazza appena appresa la notizia del ritrovamento di Michelle sono volate dalla Florida, dove si erano trasferite nel frattempo, per incontrarla, ma la ragazza ha deciso di non vederle e solo il fratello ha potuto farle visita, al quale ha detto di sentirsi eccitata all’idea di iniziare una nuova vita. Michelle in questi anni si è sentita abbandonata dalla famiglia, che la credeva morta anche a causa di una storia già difficile prima del rapimento.



Nel 2002 la ragazza aveva 20 anni e un bambino di 3 anni, di cui le era stata tolta la custodia proprio il giorno prima della scomparsa. Madre e nonna si convinsero negli anni che fosse e morta e, a differenza delle famiglie di Amanda Berry e Gina De Jesus, non organizzarono mai veglie in suo onore. Ariel Castro, rapitore delle ragazze, aveva mostrato alle ragazze le immagini in tv delle veglie e questo aveva suscitato il risentimento Michelle. La ragazza in questi anni potrebbe essere stata quella delle tre che più ha sofferto, infatti si trova ancora in ospedale a causa dei cinque aborti a cui fu costretta dal suo rapitore. 



Ora alcuni gruppi locali per il sostegno delle persone scomparse stanno organizzando una cerimonia in onore di Michelle, perchè, hanno spiegato i promotori: “Non e’ più dimenticata, vogliamo che sappia che non e’ sola”.

Leggi anche

Belgio, prostituzione è un lavoro riconosciuto/ Maternità, ferie, pensioni garantite a lavoratrici del sesso