“Quattro perfette tazze da tè – raffinate, bordate con un filo d’oro, quasi trasparenti – sono poggiate su quattro piattini altrettanto perfetti, e in mezzo a loro si vede scintillare una piccola e graziosa teiera”. 

Inizia così Biscotti, dolcetti e una tazza di tè, il romanzo di Vanessa Green che in queste settimane popola gli scaffali delle librerie e che si inserisce nel fortunato filone dei libri legati al mondo della cucina. L’autrice, che vive a Londra (e dove altrimenti, parlando di raffinati servizi da tè?), è un’esordiente, ma si è trovata in vetta alle classifiche inglesi. Qual è il segreto?



Niente trame complesse o profonde riflessioni sociali: prendi un giorno qualsiasi a Londra, un mercatino dell’antiquariato e tre donne molto diverse tra loro che si ritrovano davanti alla stessa teiera, aggiungi un pizzico di amicizia, uno stile brillante e tematiche femminili e avrai la storia che vende. Perché? È semplice e confortante come un bicchiere di latte con il miele e offre un’evasione diversa, più innocente rispetto all’intrattenimento “piccante” offerto dalle Cinquanta sfumature e affini. 



Il romanzo della Green, edito da Newton Compton, si colloca all’interno di un genere solido, che non tramonta mai: il romance. Il connubio tra amore e cucina appare così una rassicurante alternativa alla letteratura erotica tanto di moda, per chi non rinuncia ai buoni sentimenti calati in un contesto contemporaneo. Un identikit della protagonista tipica di questi romanzi? Trentenne, fidanzata annoiata oppure single, con un lavoro appetibile ma stressante (che immancabilmente lascia per occuparsi di cioccolato e praline) e una famiglia piena di segreti.

Fresco di stampa è anche La bottega dei cuori golosi di Jenny Colgan, pubblicato da Piemme, in cui la trentunenne Rosie, cittadina fino al midollo, si trova catapultata nel paesino di Lipton per aiutare la vecchia zia, proprietaria di una bottega di dolciumi. Abituata a Starbucks, Rosie non ha motivo di essere attratta dal negozio vintage che espone bon bon e liquirizie, eppure scopre di avere molto da imparare dalla zitella bisbetica che lo gestisce. Come i pasticceri sanno bene, gli ingredienti della torta di mele sono sempre gli stessi ma cambia il modo in cui sono amalgamati: così, nel romanzo ci aspettiamo che Rosie abbia uno scialbo ragazzo nella city e nessuna intenzione di restare a lungo in mezzo alla campagna, dove invece troverà ciò che inconsciamente sta cercando. Esattamente ciò che accade.



Corbaccio ha pubblicato invece Le ricette segrete della cucina dell’amore di Melissa Senate, ambientato nel Maine e dedicato (pensate un po’) alla cucina italiana. Camilla, dotata di un talento da veggente, un tempo insegnava a cucinare e salvava i matrimoni in crisi. Suggeriva agli allievi di aggiungere sempre un ingrediente speciale: un desiderio, un pensiero, un sogno, per rendere unici i piatti. È la nipote Holly a ereditare la scuola di Camilla e a cimentarsi con le sue ricette, alcune delle quali sono inserite alla fine del romanzo. Siamo di fronte a una storia delicata e piacevole, senza pretese, che regala qualche ora di leggerezza e strappa un sorriso alle lettrici.

Chiudiamo con un titolo di Sperling & Kupfer, Felicità è un pizzico di noce moscata di Maria Goodin, che vira invece su toni più malinconici e intimisti. Meg è cresciuta con una madre fantasiosa, che l’ha riempita di storie meravigliose sul suo passato mentre sfornava i dolci alla frutta e alla cannella. Anni dopo, Meg decide di scoprire la verità sulla famiglia e si imbatte in un affascinante giardiniere, che conosce la mitologia classica e la introdurrà in un mondo nuovo – il suo mondo. La vita è un intreccio di fantasia e di realtà, di verità e di bugie, ed è impossibile escludere il sentimento e inseguire la logica per proteggersi dal dolore. È il messaggio che ci lascia il romanzo, scritto in una prosa scorrevole e molto visiva.

Ecco un assaggio dal primo capitolo: “Mio padre era un pasticcere francese con le dita svelte e il tocco gentile. Il giorno in cui mia madre compì sedici anni la portò in un frutteto di ciliegi e le fece mangiare una torta con la crema calda al chiaro di luna”. Non si creda però che il fascino del cibo nei romanzi sia un’invenzione moderna: ricordiamoci che Marcel Proust, in una delle pagine più famose della letteratura, descrive il momento in cui il profumo e il sapore di una madeleine (il dolcetto francese a forma di conchiglia) fanno riaffiorare in lui i ricordi d’infanzia nel celebre Alla ricerca del tempo perduto. 

La forza evocativa di un ingrediente è così intensa perché l’alimentazione fa parte dell’esperienza quotidiana, influenza l’umore, stimola i ricordi ed esalta le sensazioni, consola nei momenti tristi e celebra quelli felici. È legata alla vita.