Un vero e proprio ciclone ha travolto la vita di Erica Nigrelli, insegnante di inglese in una cittadina di Missouri City, nel Texas, ma – nonostante l’imprevisto che trasformato la sua gravidanza, giunta ormai agli sgoccioli, in un vero e proprio incubo, tutto è andato per il meglio e lei e la sua piccola stanno bene e sono potute tornare a casa ad abbracciare papà Nathan. Tre mesi fa, infatti, Erica, che portava in grembo il primo bebè che aspettava dal marito, incinta di 36 settimane, attendeva con serenità il termine della gestazione, ignara di quello che, una mattina di febbraio gli sarebbe successo.
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Era in casa, intenta a sbrigare alcune faccende, mentre il marito stava per uscire per recarsi al lavoro (è anche lui insegnante nella stessa scuola di Erica) quando, all’improvviso, il suo cuore si ferma e lei cade a terra. Nathan chiama subito un’ambulanza e il personale paramedico prova a rianimarla con massaggio cardiaco e defibrillatore, in modo da far tornare a battere il cuore. Ma la situazione appare disperata e la donna, nonostante le funzioni cerebrali fossero ancora attive – motivo per cui non si poté ufficialmente dichiararla morta – viene data per ormai per spacciata e viene trasportata d’urgenza in ospedale per tentare di salvare almeno la bambina, che nasce tramite taglio cesareo, mentre la madre è ancora in arresto cardiaco.
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Ma, come in una fiaba, subito dopo la nascita della piccola, il cuore della madre riprende a battere e la donna viene quindi rianimata con successo e finalmente apre gli occhi e vede in faccia la piccola, cui è dato il nome Elayna. Dopo una serie di accertamenti ed esami medici, si scopre che la signora soffre, senza saperlo, di cardiomiopatia ipertrofica, una patologia genetica del miocardio caratterizzata da ispessimento delle pareti del cuore che è spesso causa di aritmie e infarti, ma che, in alcuni casi, può anche non dare alcun problema. Adesso mamma e figlia, che ha ormai più di 14 settimane e pesa oltre 4 chili, stanno bene e presto – non avendo più bisogno dell’ossigeno tramite tubicino che aiutava a respirare la piccola – torneranno a casa da papà: “Elayna è solo una bambina, una normale bambina”, hanno detto di lei i genitori.
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E il padre ha aggiunto: “Ci sono state due vite ad essere in bilico tutto il tempo, e grado non è una parola abbastanza forte per esprimere quello che i medici hanno fatto per noi”.