Rossella Regina era tra i 16 finalisti dell’ultima edizione di Italia’s Got Talent. Calabrese di origini ma bolognese di adozione, ha conquistato il pubblico e la giuria del talent show con una performance canora che la sua verve e la sua incontenibile ironia hanno trasformato in una momento musicale ma anche di intrattenimento e risate. Poliedrica come solo le donne sanno essere, si avvicina al mondo dello spettacolo grazie alla passione per la musica, ma lavora anche come speaker radiofonica, redattrice freelance, webmaker e intrattenitrice. Prima di Italia’s Got Talent l’avevamo vista sul piccolo schermo anche a Forum, La sai l’ultima e Il treno dei desideri. A Il Sussidiario ha raccontato l’esperienza del talent show rivelando una ragazza creativa ma anche con i piedi per terra, e soprattutto di un’allegria contagiosa.
Sul tuo sito ti definisci “cantante, giornalista, linguista, scrittrice, traduttrice, interprete, presentatrice, intrattenitrice, speaker, attrice, webmaker”…
Vero. Manca solo “operatore ecologico”.
Una lista quasi impressionante di occupazioni che sicuramente ti definisce in modo completo e che riflette la capacità delle donne di essere multi-tasking. Come ti dividi in tutti questi ruoli?
Nella vita di tutti i giorni al momento l’attività con la quale “campo” è quella di coordinatrice in un centro di formazione a Bologna, dove organizziamo corsi di qualsiasi tipo inglese, contabilità, amministrazione, di tutto di più, e forse proprio in virtù di questa loro operatività a 360 gradi ci siamo trovati. Certo, poi l’arte è bella, è la mia passione, ma non sempre da grandi retribuzioni e bisogna trovare un compromesso per mantenere i piedi per terra…. e anche la sanità mentale.
Da una tua recente intervista ho letto che in questo momento sei single, giusto?
Esatto.
Pensi che sia uno stereotipo l’idea che una donna per realizzarsi debba essere moglie e madre o c’è anche un fondo di verità?
Di base è chiaro che l’individuo si realizza quando è completo, poi non è detto che l’obiettivo finale debba essere per forza la famiglia, ma può essere una delle tante frecce colorate da scoccare con l’arco della vita. Anche se io ho alle spalle una famiglia calabrese per la quale il mio “quadro” è ancora incompleto.
A Italia’s got Talent hai dimostrato delle grandi doti di cantante e di showgirl, oltre che di comica, tanto da essere paragonata alla grande Anna Marchesini: Ti sei ispirata a qualcuno?
Il primo a fare un paragone con la Marchesini è stato Jerry Scotti, e la cosa non può che onorarmi perchè lei ha veramente scritto bellissime pagine di storia della televisione e del teatro, ma non mi sono ispirata direttamente a lei.
E come hai ideato le tue performance?
In virtù della parrucca -che mi sono portata da casa con l’idea di usarla perchè di solito non faccio il travestito per professione- probabilmente ho fatto pensare ad attori che avevano portato sulla scena personaggi simili ma molto più “pensati”….
La produzione ti ha dato carta bianca?
Gli autori mi hanno chiesto di presentarmi in maniera diversa rispetto all’immagine della solita cantante, e la cosa più originale che mi è venuta da fare è stata quella di mettere una parrucca, poi durante il provino facevo continuamente le mie battute, com’è nel mio carattere, e da lì è venuto fuori un “personaggio” che non è artificiale, ma rispecchia il mio vero humor.
La tua performance della finale in stile anni ’50, un po’ da diva, con ballerini e lustrini, è stata una tua idea o degli autori?
La finale era in diretta perciò ci voleva una performance più spettacolare, e gli autori hanno suggerito la coreografia, e dei cambiamenti, partendo dalla parrucca, che nelle prime puntate era più un gatto morto e poi è stata sostituita da una parrucca rosa di capelli veri, in stile Marilyn. Idem con i vestiti: il primo se lo sfregavi troppo rischiavi di prendere fuoco, mentre quello della finale veniva dalla sartoria di Mediaset.
I giudici del programma, Rudy Zerbi, Maria de Filippi e Gerry Scotti, hanno ognuno una personalità ben distinta: chi è il tuo preferito?
Devo dire che si è creato da subito, durante le parti “chiacchierate” della puntata, un feeling con Maria De Filippi. I tempi televisivi di solito sono molto stretti e non pensavo di avere tempo per infilarci qualche battuta, in realtà poi ci sono riuscita e sembrava quasi che lei mi facesse da spalla: uno scambio assolutamente spontaneo, non preparato.
Rudy Zerbi poi gioca la parte del giudice più cinico e tecnico, i concorrenti lo percepivano come quello da temere, ma con i suoi commenti alla mia performance mi è sembrato quasi quello più buono.
Quindi c’era un certo spazio per l’improvvisazione?
Assolutamente. Ad esempio quando abbiamo preparato l’esibizione della finale, dove esco da una “cozza” gigante, ero rimasta afona pochi giorni prima, tanto che avevano anche pensato di sostituirmi, e durante le prove mi venuto spontaneo di inframezzare il testo di Mina con delle battute per aiutare i ballerini a capire il testo, scandire i movimenti da fare sul palco, tanto che dopo un po’ si era creata una bella sinergia e li prendevo in giro.
Una gag nata per caso, che è piaciuta agli autori e mi hanno chiesto rifare in diretta.
Oltre a Italia’s got Talent hai partecipato a Forum, La sai l’ultima, il treno dei desideri: lo vivi come un lavoro o più un divertimento?
Per me la tv è puro divertimento, la vivo molto serenamente. Ovvio che se poi si trasformasse in una professione sarebbe da pensare, da strutturare, ma ci metterei la firma subito!
Quale sarebbe il tuo sogno televisivo?
Il mio sogno sarebbe avere un contenitore da poter gestire o all’interno del quale fare in modo più completo quello che ho fatto a Italia’s got Talent, tra una canzone, una gag, un numero coi ballerini: insomma, fare il conduttore televisivo a 360 gradi, avere un “one man show” tutto mio, come si suol dire.
(Nicoletta Fusé)