La parola “femminicidio” è stata al centro della puntata di “Quarto Grado” di ieri sera, venerdì 3 maggio 2013, alla luce di due recenti casi di cronaca nera le cui vittime erano entrambe due giovanissime: la 19enne Ilaria Leone, trovata strangolata in un uliveto a Castagneto Carducci, in provincia di Livorno e la 30enne Alessandra Iacullo, accoltellata in via della Riserva del Pantano, ad Acilia. ad Ostia. A Castagneto Carducci, ieri sera, si è svolta una lunga veglia silenziosa per ricordare Ilaria, che ha trovato la morte la notte dell’1 maggio, dopo essere uscita dal ristorante nel quale lavorava come aiutocuoca. Ieri è stato fermato Ablaye Ndoye, 34 anni, un spacciatore senegalese con precedenti penali e senza permesso di soggiorno in regola, nel cui zaino è stato ritrovato il cellulare della vittima, che ha ancora in memoria, coem ultima chiamata in uscita, il numero di Ndoye, che diventa così il sospettato numero 1 per la morte della Leone, che l’avrebbe contattato per comprare dell’hascish. Ilaria aveva finito di lavorare intorno alle 22 e alcuni colleghi hanno riferito di averla sentita litigare furiosamente al telefono. La giovane si sarebbe poi diretta a piedi verso casa dove abitava con madre e fratello ma, dal momento che l’abitazione è un po’ lontana da raggiungere a piedi, si è ipotizzato che avesse un appuntamento con qualcuno che l’avrebbe riaccompagnata in auto. Certo è che qualcosa deve essere andato storto e il corpo della giovane è stato trovato in un uliveto coperto da frasche, ma secondo gli inquirenti sarebbe stata uccisa altrove. Gli indizi a carico del senegalese sembrano inequivocabili e il movente potrebbe essere nel rifiuto di Ilaria a un approccio sessuale dell’uomo che, colto dalla furia l’avrebbe strozzata, nascondendo il corpo e dandosi alla fuga, ma per il momento il fermato non avrebbe ancora confessato il reato. Non c’è invece, allo stato attuale delle indagini, nessuno fermato per la morte di Alessandra Iacullo, trovata in un lago di sangue accanto al suo scooter, colpita da numerose coltellate e spirata durante il trasporto in ospedale. Gli investigatori stanno scavando nella sua vita sentimentale, anche se non risulta che la donna avesse una relazione stabile, e conoscneti e amcii sono stati interrogati per far luce sulla vicenda, unitamente all’analisi dei tabulati telefonici del cellulare della donna che mostrerebbero con chi si sia sentita nelle sue ultime ore di vita. Benché Alessandra, a detta di tutti, fosse una ragazza normale, è emerso che negli ultimi 8 anni, fosse stata ricoverata cinque volte al pronto soccorso dell’ospedale Grassi, in almeno due casi per trauma cranico, l’ultimo avvenuto 15 marzo scorso, circostanza sospetta che getta un’ombra su questa ragazza sempre sorridente che soffriva ancora per la morte del padre avvenuta qualche anno fa. Dalle ultime indiscrezioni sarebbe emersa la figura di una donna e un movente passionale del delitto caudato dall’ipotetica frequentazione di Alessandra con un uomo molto più grande di lei.