Una “scarsa attenzione verso le necessità materiali e i diritti” dei minori, è quanto denunciato dal Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Vincenzo Spadafora, che oggi ha presentato la relazione al Parlamento. In Italia le politiche finora adottate sono state evidentemente insufficienti, e secondo il presidente del Senato Piero Grasso, la povertà infantile è una vera e propria questione sociale alla quale riservare la massima attenzione.



La Relazione, la seconda da quando l’Authority è stata istituita, nel 2011, conferma il fallimento delle politiche minorili a partire dalla semplice osservazione dei dati Istat: il 17,6% dei bambini e degli adolescenti italiani vive in una condizione di povertà, per la maggior parte nel Mezzogiorno, e la restante parte nel centro nord.



L’allarme più urgente è quello riguardante le famiglie con tre o più figli minorenni, pari al 70% al Sud, e al 46,5% a livello nazionale; secondo Spadafora 70 su 100 dei bambini che nascono al sud rischiano di essere poveri e secondo Spadafora proprio ai minori devono essere destinate delle risorse “ad hoc”:  “La classe dirigente del Paese continua a non comprendere il valore di tali investimenti che possono essere un antidoto per uscire dalla crisi e per non compromettere la crescita futura.”

Infine il Guardasigilli Cancellieri ricorda il problema dei figli di donne detenute, e annuncia l’intenzione da parte del Governo di non costringere più i bambini a vivere nelle strutture carcerarie: “Questi bambini devono vivere accanto alle loro mamme in una condizione di tutela, di vigilanza, ma in una sorta di carcere attenuato. Hanno diritto a un altro ambiente”. Attualmente in Italia le donne detenute in carcere insieme ai figli sono una sessantina.