Il peperone è una pianta originaria dell’ America del Sud importata in Europa, precisamente in Spagna, a partire dal 1500.
Il suo nome latino “capsicum”, deriva da capsa, cioè “scatola”, per la particolare forma del frutto che ricorda proprio una scatola con dentro i semi.
In Italia la coltivazione di questa pianta si sta lentamente riducendo tanto che ultimamente si tende più ad importare che ad esportare, con flussi di prodotti provenienti prevalentemente da Spagna ed Olanda; le regioni italiane maggiormente interessate dalla coltura sono la Sicilia, la Puglia, la Campania e il Lazio.
Al momento dell’acquisto i peperoni devono avere il picciolo ben attaccato, devono essere lucidi, sodi al tatto, con la pelle ben tesa e privi di ammaccature; in più ricordate: se sono ben maturi risulteranno dolciastri, se immaturi e verdi saranno piuttosto asprigni ma ugualmente apprezzati.
I peperoni si possono conservare in frigorifero per 4-5 giorni nel cassetto delle verdure, in alternativa potete conservarli sott’aceto o sott’olio.



Se essiccate e macinate dei peperoncini piccanti invece, potete conservarli in vasi di vetro, stando attenti a preservarli da luce o fonti di calore.
Il peperone può essere mangiato crudo nelle insalate, in pinzimonio o nella bagna caoda, tipico piatto piemontese a base di acciughe dove vengono intinte verdure ed altro ancora.
Nel peperone, le sostanze più indigeste sono contenute nella buccia, quindi, per chi non lo tollera, è meglio arrostire i peperoni sulla griglia, eliminare totalmente la buccia e consumare la sola polpa condita con olio e sale.
La caratteristica principale del peperone è il suo elevato contenuto di vitamina C, e contiene anche vitamina A; è decisamente poco calorico, poiché è costituito per oltre il 90% da acqua, il che lo rende adatto alle diete dimagranti.
Dal blog Un Pensionato in Cucina, ecco la ricetta dei peperoni sott’aceto per la preparazione di due vasi da 1/2 litro.
Come ingredienti vi serviranno: 1 kg di peperoni già puliti (gialli, rossi e verdi), 1 litro di aceto di vino bianco, 1 cucchiaino di chiodi di garofano, 3 spicchi di aglio, 4 foglie di alloro, 1 cucchiaino di sale.



Procedete con la preparazione: lavate i peperoni, asciugateli bene e tagliate la calotta; eliminate il picciolo, i semi e le nervature bianche e tagliateli a falde più o meno delle stesse dimensioni.

Versate l’aceto in una casseruola, unite gli spicchi d’aglio, le foglie d’alloro, i chiodi di garofano e una bella presa di sale e portate dolcemente a ebollizione.
Tuffate le falde di peperone nel liquido in ebollizione, cuocetele per un paio di minuti e poi scolatele, conservando il liquido di cottura.

Sistemate le falde di peperone nei barattoli e versatevi sopra l’aceto bollente con gli aromi. Premete gli ingredienti e, se necessario, rabboccate con altro aceto bollente. Chiudete i vasi e lasciateli raffreddare completamente capovolti.
Ora basta una notte e si possono già consumare; io preferisco lasciarli a riposo per 1-2 settimane, prima di consumarli, in un luogo riparato dalla luce e fresco.
Nel caso il gusto di aceto risultasse troppo forte, possiamo sostituire 1/3 di aceto con dell’ottimo vino bianco o, in alternativa, aggiungere un cucchiaio di zucchero nell’aceto durante la bollitura.
Una volta aperto, conservate il barattolo in frigorifero.
I peperoni sott’aceto sono ottimi da servire in abbinamento a formaggi e insaccati.