Alcuni artisti hanno paura di non essere accettati in ambito accademico e perciò si ostinano a mettere un’etichetta di classicità alle loro composizioni”. Lei invece, Giulia Mazzoni, 24 anni e un album in uscita, “Giocando con i bottoni”, non si preoccupa di essere definita a tutti i costi “classica”, e anzi, definisce la sua come una musica “fra tradizione e modernità. Con influenze romantiche, minimaliste e impressioniste. Ma non mancano le contaminazioni pop e rock. Diciamo che Mozart o Chopin fanno parte della mia formazione, ma essendo una ragazza seguo anche gruppi come Bastille, Florence and the Machine, Swedish House Mafia e molti altri. Insomma, il mio è un repertorio contemporaneo, nel senso che è dei nostri tempi”.



Questa ragazza toscana che studia ancora al Conservatorio G. Verdi di Milano, è innamorata del piano da quando ha iniziato a suonarlo da bambina, ai tempi delle elementari, e può finalmente stringere tra le mani la prova tangibile che i suoi sogni si stanno realizzando: un album di 14 brani inediti tutti composti da lei.



Un sogno realizzato anche affrontando le difficoltà del quotidiano che quasi tutti conoscono: tutte le domeniche Giulia mette da parte la tastiera del pianoforte per lavorare come cassiera in un Pam di Prato, per mettere da parte un po’ di soldi, e resta consapevole che il suo stile minimalista, che fa della semplicità il suo cardine, è un territorio maschile. I suoi brani sono come fotografie di un vissuto che le appartiene: «Vivo la musica come una sorta di seduta di psicanalisi. Quando mi siedo al pianoforte inizio un dialogo con il mio “amico” preferito e rimetto insieme tutte le mie emozioni sparse in mille frammenti».



Il brano “Piccola Luce” ad esempio, è un inno alla forza delle donne, rappresentata nel video che lo accompagna, realizzato con la tecnica del Cinemagraph, dalle vicende di una prostituta che si ribella al suo protettore per ritrovare il figlio lontano: “Nella vita può capitare di smarrirsi, l’importante è riacciuffare quella fiducia nel cambiamento e lasciarsi le tenebre alle spalle”.

Un altro dei brani contenuti nel sul album d’esordio è “Apri gli occhi”, ed esorta a riappropriarsi del gusto della vita, apprezzando anche le piccole cose che da piccoli suscitavano in noi un entusiasmo che col tempo e i problemi della vita, abbiamo perso. 

“Giocando con i bottoni” è stato registrato e mixato al “Blue Spirit Recording Studio” di Milano da Emiliano Alborghetti, che ne ha curato la produzione artistica insieme all’artista, e masterizzato da Giovanni Versari presso “La Maestà” di Tredozio (FC).