Nella puntata di GiroGiroBimbo, di lunedì 17 giugno, nella rubrica “Nutrizione e Ricette per i suoi Primi 1000 giorni”, curata dalla famosa Food Blogger Chiara Maci, viene proposta una gustosissima merenda adatta ai bambini che hanno compiuto l’anno di vita: il Budino di tapioca buonissimo. La conduttrice Ellen Hidding dice che l’alimentazione è fondamentale per i nostri piccoli e in particolar modo nei loro primi 1000 giorni. L’alimentazione deve essere adeguata e bilanciata a ogni pasto e questo vale anche per la merenda. Gli ingredienti necessari per questa ricetta sono 20 gr di crema di mais e tapioca, 1 biscotto sbriciolato, 1 cucchiaino di miele, 100 ml di latte di crescita e frutta fresca per decorare. In una ciotola mettiamo 20 gr (circa 3 cucchiai) di crema di mais e tapioca, aggiungiamo il biscotto sbriciolato e il cucchiaino di miele. L’ingrediente principale è il latte di crescita. Il latte di mucca è sconsigliato perché troppo ricco di proteine e carente di ferro. Aggiungere il latte di crescita tiepido a filo e mescolare. Versare il composto all’interno di coppette e prima di darlo al bambino aspettiamo che si raffreddi. Decorare con della frutta fresca. Una variante a questa ricetta è l’aggiunta di un cucchiaino di cacao.



La dottoressa Silvia Scaglioni, pediatra esperta in nutrizione, ci parla dell’alimentazione. Al compimento di un anno l’alimentazione è sempre più simile a quella di un adulto. Generalmente, intorno all’anno, il bambino è in grado di afferrare gli alimenti, portarli alla bocca e bere da solo con una tazza a due manici. È importante che il bambino provi a mangiare autonomamente e non preoccupiamoci molto se dovesse sporcarsi. Questa sua sperimentazione con il cibo serve a migliorare la coordinazione e a dargli autostima per i successi acquisiti. Insieme ai prodotti per l’infanzia possiamo proporre al bambino anche alimenti tritati e sminuzzati ma sempre sotto la supervisione di un adulto.



La rubrica del “Libro dei perché” propone di rispondere con serenità alle domande poste dai bambini. La domanda di oggi è: perché bisogna mangiare? Risponde la Dottoressa Emanuela Iacchia, Psicologa e Psicoterapeuta. La prima cosa da fare è far riflettere il bambino sul fatto che tutti gli esseri viventi mangiano. Difatti noi mangiamo per poter diventare grandi e poter crescere. Importante spiegare al bambino che dal cibo si prendono le energie per giocare e divertirsi durante la giornata. Il pasto è un momento piacevole ed è anche un momento importante per l’unità della famiglia.



La rubrica “Bebè in arrivo” affronta la Maternity-Blues e la Depressione Post-Partum. Ellen intervista su questo argomento la Psicologa Maria Teresa Mereghetti. Ellen introduce che c’è un momento frequente a molte donne dopo il parto, un momento che è bene conoscere per saperlo affrontare nel modo migliore. La Dottoressa spiega che cos’è e perché viene la Depressione Post-Partum. La dottoressa differenzia subito le condizioni depressive più frequenti che arrivano subito dopo il parto: Maternity Blues e Depressione post-partum. Si parla di Maternity Blues per il 50%-80% di donne che partoriscono ed è una condizione reversibile. Solitamente i sintomi scompaiono in 7/10 giorni in concomitanza del calo degli ormoni. Per le donne che hanno sofferto di Maternity Blues, il rischio di Depressione post-partum è più alto. Parliamo di Depressione post-partum solo per il 10% delle donne ma è comunque una condizione importante da tenere monitorata. I sintomi per riconoscerla sono la deflessione dell’umore, l’alterazione del sonno, l’alterazione dell’appetito, incapacità di provare piacere e l’incapacità di concentrarsi. Dentro la donna avvengono tanti cambiamenti ormonali e psicologici e non è un bene nascondere questi sintomi. Questa malattia va affrontata e curata.

La rubrica “Piccoli sorrisi” presenta la Fondazione Ariel. L’infanzia dovrebbe essere uno dei momenti più sereni della vita e non sempre, però, è così. La Fondazione Ariel aiuta tutte la famiglia con bambini affetti da paralisi cerebrale infantile. In Italia ne è affetto un bambino su 500 nuovi nati. Dal 2003, la Fondazione Ariel, offre sostegno psicologico e pratico per dare un aiuto concreto alle famiglia con bambini affetti da questa malattia. La continua formazione di cure mediche specializzate e volontarie consente di migliorare in maniera significativa la qualità della vita di chi si trova a convivere con questa patologia. La fondazione incoraggia inoltre la ricerca scientifica di base perché possa portare nuove terapie, mediche e chirurgiche, per i bambini affetti da paralisi cerebrale e altre disabilità neuromotorie. In tutti questi anni di attività la Fondazione è riuscita a portare un po’ serenità e conforto a oltre 2000 famiglie con bambini disabili.