Si celebra oggi una festa internazionale e “anti-commerciale”, in accordo col trend del momento che non vede di buon occhio le feste consumistiche e punta ad uno stile di vista più eco-sostenibile: la Giornata Internazionale del Pic-Nic. Lo spirito di questa giornata è proprio di godere di alcune ore all’aria aperta, consumando un pasto preparato in casa e trascorrendo una giornata inusuale con famiglia, amici e fidanzati. 



Certo quest’anno la particolare festa cade di martedì e forse non saranno in molti quelli che potranno prendersi una pausa dal lavoro per partire alla volta di prati e colline. Ma la moda del “déjeuner sur l’herbe”, come dicono i francesi, sta prendendo piede in tutto il mondo e sono in aumento le iniziative che prevedono il consumo di un pasto all’aria aperta. 



Anche Coldiretti ha rilevato che ad esempio, durante le vacanze di Pasqua il 20% in meno degli italiani ha scelto di dormire fuori casa,  e -3% quelli che hanno pranzato al ristorante, a vantaggio di pranzi preparati in casa, dolce compreso (la vendita dei prodotti dolciari industriali è calata del 12%). 

Ma esistono varianti meno “alla buona” del pic-nic. Ad esempio la catena di hotel di lusso Peninsula offre pic-nic su misura tutto l’anno, ad Hong Kong è possibile volare in elicottero verso una spiaggia appartata e a Tokyo si può pranzare nei Giardini del Palazzo Imperiale. 



In Italia un esempio di questa nuova moda è nato in una baita da caccia dell’Alta Pusteria che affaccia sullo spettacolare Lago di Braies, organizzata per la preparazione di un pranzo tipico da consumare all’aperto. In vendita possiamo trovare cesti da pic-nic in stile anni ’70 come quello di Guzzini, mentre Moet & Chandon offre il suo kit con 4 flutes di cristallo e una magnum di Rosè.Infine la moda stessa ammicca allo stile “pic-nic”: questa primavera vediamo dappertutto quadretti Vichy, tartan delicati e fiorellini.