Una vita costellata di tragedie, quella di Tina Nash. 33 anni, madre di due figli, è cieca ormai da due anni, da quando il suo ex compagno, Shane Jenkins, l’ha massacrata di botte fino a cavarle gli occhi. Al culmine di un litigio, l’uomo l’ha colpita fino a farle perdere conoscenza e poi, in preda a un raptus di follia, le ha strappato i bulbi oculari. Tina si è svegliata poco tempo dopo, implorando il compagno di chiamare un’ambulanza. Lui non lo farà, anzi, per ore continuerà a insultarla e minacciarla. Soltanto all’alba, l’aguzzino permetterà al figlio della donna di chiamare i soccorsi.
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Una volta arrivati sul posto, i poliziotti hanno definito quanto accaduto “la più brutale aggressione mai vista”. L’uomo venne condannato all’ergastolo per la terribile violenza, da scontare in un ospedale psichiatrico, e Tina poté finalmente ricominciare a vivere. Due anni dopo un nuovo incontro, una nuova storia, ma anche il nuovo amore si rivela un dramma: stando alla denuncia presentata pochi giorni fa, infatti, anche il nuovo fidanzato l’avrebbe picchiata. E’ la stampa britannica a raccontare che Tina Nash avrebbe subìto una nuova aggressione in casa, in Cornovaglia.
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L’uomo accusato della violenza, il quale si è dichiarato non colpevole, è adesso detenuto in custodia cautelare fino al processo che si terrà nel mese di agosto. Dal primo tragico episodio di due anni fa, Tina ha sempre tentato di fare il possibile per tante altre donne vittime di abusi e aggressioni, diventando attivista contro le violenze domestiche e scrivendo un libro, insieme a un ghostwriter, sulla sua drammatica esperienza. Si intitola “Out Of The Darkness”, un libro che è stato per Tina “la sua terapia”. “Pensavo che avrei perso i miei bambini, che avrei perso tutto. Ho chiesto alla mia famiglia di uccidermi, perché non volevo più vivere – ha raccontato la donna – quando mi hanno detto che non avrei perso i miei figli, ho pensato che avrei potuto farcela. Non sapevo come, ma potevo farcela”.
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Tina sa che sarà difficile, ma guarda al futuro con coraggio: “Il mio futuro sono i miei figli e io vivo per loro. Devo essere forte, ma sono stata molto male”. Poi ecco arrivare il libro: “Quando me l’hanno letto ho pianto tutto il tempo. Di colpo ho realizzato cosa mi aveva fatto. Fino a quel momento avevo cercato di rimettere insieme i pezzi”. Una mattina, poi, “ho deciso che sarei andata avanti con la mia vita e da quel giorno ho cominciato a tornare in me. Lo sto ancora facendo”.
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