Maria del Carmen Garcia, per il momento, non andrà in carcere. E’ accusata di aver dato fuoco e di aver ucciso, nel 2005, l’uomo che aveva violentato sua figlia Veronica a Benejúzar, nei dintorni di Alicante. E’ stata condannata, in primo grado, a nove anni e mezzo di reclusione mentre la Corte d’appello ha ridotto la pena 5 anni e mezzo. E’ stata la corte di Alicante a pronunciarsi in merito alla richiesta avanzata dal legale della donna, Joaquín Galant, decidendo di sospendere la pena in attesa che il governo stabilisca se concederle l’indulto. Era stato sempre il suo avvocato a presentare una petizione nei confronti dell’esecutivo, nella speranza che emanasse il provvedimento senza indugio. Ma, la prima volta, il responso era stato negativo. La seconda volta, la petizione (quella dell’11 luglio) è stata firmata da 20 associazioni e da oltre 1700 persone. La famiglia ha, successivamente, depositato ulteriori 14.700 firme provenienti dalla regione di Murcia. La donna, di fronte alla decisione della corte, ha esultato, ed ha voluto ringraziare tutti quelli che le sono stati vicini. La figlia, vittima dello stupro, dal canto suo, si è detta convinta del fatto che sia stata vinta una battaglia, e che occorra andare avanti. «Mia madre potrà passare l’estate tranquilla con tutta la sua famiglia. Poi si vedrà».



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