Inaugurato in Arabia Saudita il primo centro sportivo per donne. Un ostacolo in meno nel lungo cammino verso l’emancipazione delle donne e per il loro benessere fisico. I

L centro sportivo si trova nella provincia di Khobar mentre altri club attendono l’autorizzazione per l’apertura; la licenza è stata rilasciata dalla presidenza del welfare giovanile e riflette un nuovo atteggiamento delle autorità saudite nei confronti delle attività fisiche praticate dalle ragazze dentro e fuori le scuole.  L’offerta del primo centro della monarchia petrolifera spazia da generali programmi di fitness all’insegnamento di discipline come il karate e lo yoga.



“Centri come questo daranno nuova energia alle donne e migliorerà il loro stato,” ha commentato Suha Al Duhailan, direttrice di una organizzazione femminile di Khobar. Si tratta infatti di un miglioramento non solo in termini di emancipazione ma anche in termini di salute, dato che l’Arabia Saudita registra uno dei più alti tassi di inattività del mondo, che si traduce in un aumento di malattie croniche. 



Lo sport  per le donne in questi paesi non era del tutto proibito, ma relegato a circuiti privati e ufficiosi, tra mille difficoltà e stigma sociale, e anche l’ammissione delle donne negli stadi era vietata fino a pochi mesi fa. Ora il trend potrà finalmente essere invertito. 

Nella capitale Riad ci sono tre squadre di calcio femminile, la provincia di Khobar conta due squadre di pallavolo e nella piccola città di Aramco esiste una squadra di pallavolo. Migliore la situazione a Gedda dove esistono 20 club femminili di sport. Sono le contraddizioni di un paese che fa fatica ad integrare le donne e che ha inserito lo sport nelle materie scolastiche solo pochi mesi fa e solo nelle scuole private.