L’amore può essere una malattia. Lo ha provato sulla sua pelle Alba Parietti che, alla rivista OK Salute, confessa il suo amore ossessivo per un uomo: “Quando uno vive una fase di particolare fragilità psicologica, come è successo a me intorno ai 45 anni, tende a diventare più facilmente vittima di dipendenze e di ossessioni. È stato in quel periodo che ho iniziato una relazione con un uomo decisamente inaffidabile, di cui allora non volevo però riconoscere limiti e difetti”. In un momento di fragilità psichica e fisica la Parietti si è fatta coinvolgere da un uomo, che non aveva grandi qualità, ma era riuscito lo stesso ad abbindolarla: “Credo sentissi, semplicemente, la necessità di un nuovo amore, a prescindere dalla persona in sé. Tant’è vero che, in mancanza di qualità morali, finii per innamorarmi della sua ars amatoria, al punto da diventarne dipendente. Grazie alla sua incredibile capacità di manipolazione riusciva sempre a ottenere da me quello che desiderava: ero caduta nella sua trappola”. L’amore non era più fonte di gioia, momenti felici o l’occasione di condividere la vita, era diventato una trappola, una vera e propria dipendenza: “Nonostante la relazione sia durata, tra alti e bassi, poco meno di 12 mesi, per un paio d’anni sono rimasta ossessionata da lui. Senza alcun motivo lo ritenevo un amante unico e straordinario: quanto più era sfuggente, tanto più il desiderio cresceva e si impossessava di me. Mi creava l’effetto della droga: non provavo più soltanto un piacere fisico e mentale nei suoi confronti, quanto piuttosto un bisogno impellente e incontrastabile di fare l’amore con lui. Annebbiata e confusa, mi ostinavo a non voler guardare in faccia la realtà e a ricadere sempre nello stesso errore”. Con un po’ di ironia, Alba riconosce un dato positivo in tutta questa vicenda: “Ho dimenticato cosa fosse l’appetito: avevo sempre lo stomaco chiuso e sono dimagrita tanto da ritrovarmi con un fisico da pin up. È stato l’unico aspetto positivo di tutta la vicenda: quell’uomo mi faceva l’effetto del verme solitario”. Ma come per tutte le dipendenze c’è solo un modo per superarle e uscirne, riconoscere il proprio problema e chiedere aiuto: “Non sono mai stata masochista e, una volta compreso di aver perso lucidità, ho deciso di chiedere l’aiuto di uno psichiatra. È stata la mia salvezza. Diversamente, non credo sarei mai uscita dal tunnel della dipendenza”. Oggi Alba Parietti è serena e quando le capita di incontrare quell’uomo non le fa più nessun effetto: “Al momento non corro rischi: la passione ormai è l’ultimo dei miei interessi“.



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