Riaprire le case chiuse in Italia e regolarizzare un fenomeno con un giro d’affari di 20 miliardi di euro: è la proposta di Angelo Alessandri e Matteo Iotti, dell’associazione emiliana Progetto Reggio, e da Luca Vezzani, esponente del Popolo delle Libertà.
A settembre partirà la raccolta firme,, che per far passare il referendum abrogativo dovranno essere almeno 500mila.
Come spiega Il Messaggero, se in Italia all’epoca della Legge Merlin, nel 1958, le prostitute censite erano 2700, oggi la prostituzione ha un giro di affari immensamente più grande: “oggi si calcola che siano tra le 50 e le 70mila, la maggior parte legate all’immigrazione clandestina degli ultimi vent’anni, con nove milioni di clienti e più di 20 miliardi di giro d’affari. Tutto esentasse, un affare gigantesco per le mafie italiane e straniere che controllano il mercato”.
L’obiettivo del referendum è quello di bloccare la malavita e porre un controllo fiscale e di sicurezza a favore delle donne: se prima chi non raggiungeva l’incasso subiva violenze e ritorsioni, con l’abrogazione della legge a fine mese riceverà un compenso e sarà maggiormente tutelata sotto tutti i punti di vista.



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