Un mistero nel cuore dell’India meridionale, dove un bambino di due anni e mezzo potrebbe essere affetto da una patologia molto rara che, da quando è nato, avrebbe fatto si che il piccolo prendesse fuoco per autocombustione ben quattro volte nel giro di due mesi, e senza una causa apparente. La patologia in questione è stata identificata nell’ospedale dove il piccolo Rahul è stato ricoverato: si tratterebbe della combustione umana spontanea (Shc). Non che questo “chiuda il caso” perchè la Shc non è una malattia riconosciuta, ma il modo di spiegare alcuni decessi che nel corso della storia sono stati ricondotti a un fenomeno mai osservato direttamente, ne tantomeno di cui sono state chiarite le cause.
Il Times of India avrebbe pubblicato un articolo u questo particolare fenomeno facendo sapere che negli ultimi 300 anni sono stati riconosciuti solo 200 casi di questo genere. Il padre del bambino, intervistato da The Indian Express, ha raccontato di essere preoccupato non solo per le fiamme ma anche per le superstizioni che circondano il figlio: “Siamo veramente preoccupati perché gli abitanti del villaggio sono impauriti e ritengono che nostro figlio sia sotto il controllo di un demonio che innesca il fuoco”.
Senza arrivare a questi estremi, vero è che non c’è ancora una spiegazione scientifica per questa patologia ma più che altro delle ipotesi. Secondo la prima che questo fenomeno riguarderebbe spesso persone sovrappeso che prendono fuoco in presenza di fonti esterne di calore come pipe, accendini, ecc, e che a causa della presenza di grandi quantità di grassi nel loro corpo, inizierebbero a liquefarsi alimentando la fiamma stessa.
Una seconda ipotesi di origine popolare, è che le vittime di autocombustione siano dedite all’alcool, ma secondo la scienza nel loro corpo dovrebbe essre presente una concentrazione di alcool talmente alta da essere letale molto prima che la persona in questione prenda fuoco. Spiegazioni scientificamente attendibili non ne esistono al momento, e bisogna aggiungere che la SHC è studiata anche da chi si occupa di fenomeni paranormali; si tratta insomma di un caso ancora aperto.



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