E’ la settantesima edizione del Festival di Venezia quella inaugurata oggi al Lido, e c’è da aspettarsi qualcosa di speciale. A parlare del suo amore per il cinema -ma senza approfondire troppo la sua vita personale- e soprattutto il suo abbandono delle passerelle per dedicarsi al grande schermo è la madrina del Festival, Eva Riccobono.
Modella nota in tutto il mondo, erre moscia, lieve accento siciliano e madre tedesca, è passata al cinema da poco tempo e con i suoi 30 anni compiuti nel 2013 sente di doversi dedicare anima e corpo alla recitazione, per non perdere altro tempo: “Sono un’attrice tardiva so di dover essere più veloce e più pratica. Sto cercando di coltivare questa passione che è fortissima e che ho sempre avuto.”
Sulla sua carriera di modella racconta: “La mia più grande interpretazione è stata quella nel ruolo di Eva Riccobono modella, quella era un’altra persona molto diversa da me. Non a caso il mio cavallo di battaglia alla scuola di recitazione è ‘fare la bionda’, mi viene benissimo. Fossi rimasta modella sarei già morta di vecchiaia. A 23 anni sei già considerata tale. Per questo sono consapevole della grande occasione che mi è stata data come madrina di Venezia 70, avrò la possibilità, spero, di uscire dal cliché della modella algida e seriosa”.
Tra le sue attrici preferite, alle quali dice di ispirarsi, l’italiana Monca vitti e la francese Isabelle Huppert, anche se con molta umiltà ammette un curriculm per ora molto breve, seppur composto da film che per un motivo o per l’altro non sono passati inosservati: E la chiamano estate di Paolo Franchi (il film scandalo del Festival di Roma), Passione sinistra di Marco Ponti e un piccolo esordio con Verdone in Grande Grosso e Verdone nel 2008. Inoltre ha finito di girare, diretta da Renato De Maria, La vita oscena, e spiega: “Ho altre proposte che, se sopravvivo a Venezia, esaminerò”.
E proprio del Festival, diversamente da quanto ci si potrebbe aspettare, non sono i grandi attori quelli che spera di incontrare, ma i registi: “Non sono una grande fan degli attori, soprattutto quando sono in carne ed ossa. Mi attraggono molto di più i registi, sono loro che hanno la capacità di creare un mondo ed è questo quello che mi attira.”
Intanto questa sera potrebbe incontrare sul tappeto rosso un divo holliwoodiano che è anche regista: George Clooney, a Venezia con il suo “Gravity”, per la regia di Alfonso Cuaron, che interpreta insieme a Sanda Bullock, e ad Eva spetterà il compito di fare un breve discorso durante la cerimonia di apertura: “con il tempo l’incoscienza ha lasciato il posto all’adrenalina e alla paura di impappinamenti”. Speriamo che tutto vada per il meglio, e soprattutto che questo Festival sia di buon auspicio per la sua carriera di attrice.