Terminate le riprese di “Un ragazzo d’oro” di Pupi Avati, Sharon Stone torna a casa e porta con sè un ricordo molto positivo dell’Italia.

L’attrice è stata a Venezia, Roma e Firenze. Da Firenze, con Avati e il fratello, ha fatto un viaggio in treno verso la capitale: “attraversando la campagna toscana abbiamo parlato della storia e del mio personaggio. Sono un’agente letteraria, nel film. Quanto a girare a Roma è stato un casino! Ma quando cresci guardando i film di Fellini e di Visconti e ti ritrovi a girare negli stessi luoghi è un’esperienza sempre molto emozionante”.



Oltre alle due settimane sul set, ha passato il tempo a un concerto di Bocelli, passeggiando per Venezia, conoscendo le bellezze dell’Italia in compagnia dei tre figli adottivi di 13, 7 e 6 anni. A La Stampa ha raccontato in un’intervista di questo intermezzo estivo e di… Riccardo Scamarcio, suo collega sul set di Avati: «È un gran ragazzo. Molto divertente. Abbiamo fatto alcune scene al telefono. E dato che abbiamo entrambi queste voci profonde, abbiamo deciso che le useremo per registrare il messaggio nelle nostre reciproche segreterie telefoniche».



Prima di “Un ragazzo d’oro” la Stone ha recentemente interpretato il ruolo della madre di Linda Lovelace in “Lovelace”, film biografico sulla famosa pornostar degli anni ’70. 

Un ruolo che le ha ricordato come erano i genitori di un tempo: “Era una mamma che amava la propria figlia in un momento della storia nel quale non c’era una realtà comune tra le due. Gli anni ’70 sono gli anni della rivoluzione, della rivoluzione sessuale, delle droghe selvagge della cocaina, dei sex parties. Erano altri tempi. Anche il mio di papà tirava fuori la cinghia e quando lo faceva tutti ascoltavamo. Adesso che si fa? Ti tolgo l’Ipad per un giorno!”. 



Che sia anche lei una madre severa, come il suo personaggio? In parte lo ammette, e oltre ad aver stabilito regole precise per i suoi figli, come “i compiti prima di ogni cosa” e “vietato seppellirsi nell’elettronica” ci tiene a cenare con loro ogni sera e cerca di fare il possibile per assicurargli una gioventù innocente.