E’ allarme violenza in Egitto, soprattutto nei confronti delle donne considerate “non islamicamente corrette”. A denunciare l’attuale situazione è l’associazione Coordinating Mass Action for Egyptian Women movement, la cui responsabile, Raywa Abdel Rahman, ha parlato di stupri “mirati” nei confronti delle donne che si battono per un maggiore rispetto e che scendono in piazza per protestare: “Le donne – ha detto Rahman – non si sentono sicure in strada. Abbiamo bisogno di una legge che tuteli le donne dalle violenze sessuali e di un articolo in Costituzione che sancisca con chiarezza la parità di diritti tra uomo e donna”. La responsabile dell’associazione ha detto però di avere fiducia “nell’Assemblea Costituente e soprattutto speriamo che i diritti delle donne vengano accuratamente tutelati direttamente in Costituzione e non solo con leggi particolari”. E’ intervenuta a riguardo anche Fathy Farid, coordinatrice di I Saw Harassment, gruppo impegnato a denunciare casi di molestie e abusi, che ha puntato il dito contro i poliziotti egiziani ancora fedeli al regime del deposto presidente Mohamed Morsi, colpevoli di “pesanti perquisizioni personali” anche in pieno giorno: in almeno sei casi queste molestie si sono trasformate in stupro.