Il mondo del lavoro riserva sorprese: se in questo periodo di precariato ci sono insegnanti che firmano il loro contratto a tempo indeterminato a 64 anni (come è successo alla profesoressa di educazione artistica del Grossetano, dopo 33 anni di supplenze), e poi c’è il caso di Gaia Triscornia, classe 1992, docente di ruolo nell’istituto dove si è diplomata due anni fa. 



Gaia è la più giovane vincitrice del concorso a cattedre voluto dall’ex ministro dell’Istuzione Francesco Profumo. E’ arrivata nona nella sua classe di concorso (Laboratorio Tecnologico per l’Edilizia ed ercitazioni di topografia) e a 21 anni ha ottenuto la cattedra di “insegnante tecnico pratico”, un record per un concorso i cui partecipanti avevano un’età media di 38 anni. 



Chiamata dal Provveditorato, Gaia ha soperto che uno dei 13 posti rimasti vuoti era proprio l’Istituto Tenico Domnico Zaccagna: “Non ho avuto dubbi — racconta — Mi sono trovata benissimo allo Zaccagna sia per la preparazione che mi ha dato, sia per l’ambiente in cui ho vissuto”.

Qui, farà lezione agli alunni di uarta e quinta, che frequentavano il biennio quando lei si è diplomata. Gaia ha raccontato: “Ho deciso di partecipare al concorso, mi sono prefissa come obiettivo questo lavoro e ce l’ho messa tutta. Ho studiato in questi mesi spesso fino a tardi la sera perché al mattino ero impegnata con alcuni tirocini, in uno studio di ingegneria e all’Erp di Massa. Dopo il diploma mi ero iscritta alla facoltà di ingegneria a Pisa, ma poi ci ho ripensato, ho preferito mettermi subito in contatto con il mondo del lavoro”.



Un impegno che le ha permesso di superare candidati che si sono presentati per affrontare l’esame di Stato dotati di laurea e master. Un pizzico di fortuna l’ha aiutata, dato che una delle domande fondamentali dell’esame era su uno dei suoi cavalli di battaglia, ma non sono mancate domande di informatica e conversazioni in inglese. 

Per Gaia questo è stato un momento formativo molto importante: “Sono molto contenta — dice lei — anche perché posso dire che non è vero che in Italia si ottengono risultati solo con le raccomandazioni”.