“De Wallen”, quartiere a luci rosse di Amsterdam. Una casa con le ragazze in vetrina, il via vai di gente, soprattutto uomini che passa e le guarda, fino a che improvvisamente, tutte le donne “in esposizione” si mettono a ballare. La folla rallenta e si ferma ad ossevare, qualcuno cerca di imitare la strana danza, altri osservano a bocca aperta, altri ridono, uno suona il clacson dello scooter. 



Anche le ragazze al piano di sopra ballano dalla loro vetrina e la facciata del palazzo si trasforma in una grandissima scenografia. Appena la musica finisce le ragazze si fermano, sono di nuovo dei corpi in vendita, in attesa dei clienti. Ma uno schermo sistemato sopra l’edificio si illumina e appare una scritta: “Ogni anno, migliaia di  donne dell’est arrivano con la promessa di cominciare una carriera come ballerine. Purtroppo, finiscono qui”.



La folla rimane colpita dal messaggio che questo improvviso spettacolo ha voluto trasmettere. L’iniziativa è stata promossa dall’associazione umanitaria Stop the Traffick, che ha lo scopo di fermare lo sfruttamento del corpo femminile.

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