Alta, bella, top model di grido, con il fisico da svedese e il calore mediterraneo delle spagnole, debutta nel cinema con successo, si arricchisce facendo pubblicità grazie al suo viso fanciullesco che assicura il successo e la simpatia: sono gli ingredienti della personalità di Olalla Oliveros, un’attrice spagnola, nata in Galizia, che è recentemente sparita dalla circolazione. Peccato che non abbia deciso di cambiare sesso, che non abbia problemi di orientamento di genere e neppure abbia collezionato mariti e avventure, peccato che non sia trasgressiva, non si droghi e non militi tra i cortei anticattolici, questo non la rende appetibile al grande pubblico! La bellissima Olalla Oliveros, poi sovverte tutte le leggi di mercato e si fa suora. Così si comprende perché siano in pochi a parlarne.
Olalla è cambiata per un fatto ordinario: la visita a un santuario mariano, quello di Fatima. Lì ha respirato un’aria diversa, ha visto negli occhi della Vergine dal Cuore Immacolato una purezza che ha umiliato il suo cuore inquieto, che ha reso evidente lo stordimento dei costumi a cui la obbligava il mondo che aveva fino a quel momento abbracciato. Ha sentito il bisogno di una vita più vera, più semplice, più umana. Lo dice lei stessa in una video-testimonianza che ostenta le foto da top model per sfornare poi – a sorpresa – l’immagine inconsueta di una monaca vestita di giallo e azzurro. La scelta di Olalla (o Olaya come la chiamano alcuni) è caduta sulla famiglia religiosa dal nome singolare del Mandato e dell’Ordine di San Michele, nata a Pontevedra, nei luoghi della sua infanzia, cioè in Galizia.
L’origine di questa comunità, che ancora è un’Associazione pubblica di Fedeli, è legata all’esperienza della bellezza del canto cristiano e della musica. Un coro dedicato a San Michele che s’impegnava a offrire, attraverso le espressioni musicali moderne, dei contenuti cristiani e di fede ai giovani, ha iniziato a desiderare la vita comune.
Quest’avventura iniziata nel 1995 è approdata poi nel 2009 al primo passo verso un riconoscimento ufficiale della Chiesa, quello appunto della erezione di un’Associazione pubblica di Fedeli intitolata a San Michele Arcangelo.
Il cammino dell’approvazione sarà lungo e non sappiamo se Dio certificherà questi timidi passi, ma vero è che la storia della Chiesa continua. Quei profeti di sventura, che a più riprese lanciano oracoli di prossimo crollo, di superamento totale delle categorie religiose, vengono smentiti puntualmente da una storia piccola, quotidiana, nascosta tra le pieghe della nostra Europa, come quella di Olalla Oliveros.
Cara Olalla, forse nessuno parlerà più di te: il mondo dei mass media ha le sue rigorosissime leggi. Il tuo abito, sotto il quale il tuo sorriso è ancora più smagliante e bello, oggi non fa più notizia. Loro non parleranno più di te ma tu, ne sono certa, continuerai a parlare a Dio di loro. Questa è davvero per noi una grande notizia, anzi è la buona notizia del Vangelo che continua nel tempo e nella segreta vita delle anime.