Di solito le donne in qualunque tipo di azienda sono un peso. Non perché lavorino peggio degli uomini (anche se qualche maschilista che dice così c’è sempre) ma perché sono a rischio gravidanza (anche se oggi di figli non ne fa quasi più nessuno) e quindi tra attesa e maternità se ne stanno un bel po’ di tempo lontane dal lavoro, pagate, anche se in parte, dall’azienda. Ecco perché gli imprenditori ci pensano sempre due volte prima di assumere una donna. Poi accade invece qualcosa di unico e imprevedibile, come è successo a Martina Camuffo, 36 anni, incinta al nono mese della seconda figlia. Samuele Schiavon, uno dei titolari di una azienda di web design veneta che l’ha assunta ha spiegato al Corriere della sera: “Licenziarono mia moglie incinta, non sarò come loro”. Dunque assunta e immediatamente a casa per i prossimi cinque mesi con stipendio pagato. A Martina sembra impossibile: “Avevo avvisato che ero al settimo mese, la loro proposta era interessante, ma immaginavo che l’opportunità sarebbe sfumata” ha commentato. L’abbiamo scelta per le sue competenze e capacità dicono i titolari dell’azienda: un bell’esempio di come dovrebbe essere il mondo del lavoro, se a regolare i rapporti non fosse soltanto la logica del profitto a tutti i costi.



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