“I primi mille giorni di vita del bambino sono fondamentali per il corretto sviluppo del suo stato di salute e per il contrasto alla distribuzione iniqua delle aspettative di vita sana tra gli individui”. È questa la breve sintesi dei risultati che il dottor Giorgio Tamburini, noto pediatra e fondatore di “Nati per leggere”, metterà in evidenza nel corso del suo intervento presso il Festival dell’economia di Trento, previsto dall’1 al 4 giugno. I dati raccolti nel corso degli studi longitudinali, condotti monitorando lo stato di salute dalla gravidanza o dal parto fino alla vita adulta, hanno infatti dimostrato la straordinaria importanza a livello sanitario dei primi anni di vita, che grazie alla loro “plasticità” sono più sensibili all’influenza dell’ambiente esterno, sia esso chimico – fisico o psicologico e sociale, e sono di conseguenza in grado di influenzare gli organi e i sistemi dell’individuo.
La prima evidenza ha messo in relazione lo stato di nutrizione del feto e la nutrizione nei primi anni di vita con il rischio, in età adulta, di sviluppare patologie cardiovascolari, ma in passato è stato ampiamente dimostrato come le reti neurali, responsabili delle competenze cognitive e socio-relazionali, si vengano a creare nei primi anni di vita in base agli stimoli ricevuti dall’esterno, dove riveste una importanza fondamentale il rapporto con le figure genitoriali. Da questo studio sull’importanza dei primi anni sul corretto sviluppo e del benessere degli individui, è inoltre possibile trarre delle importanti indicazioni sul ritorno degli investimenti in fatto di salute, educazione e protezione sociale dei più piccoli. James Heckman, premio nobel per l’economia, ha infatti sintetizzato questi studi in una rappresentazione visiva, dimostrando come il rapporto fra il ritorno economico e costo degli investimenti per gli interventi, sia più alto nel periodo che va dalla gravidanza fino all’età prescolare, per poi diminuire nei periodi successivi, così come riporta Paolo Perazzolo di Famiglia Cristiana.