Asa vs Nasty Gal: l’ente che vigila sulle pubblicità in Gran Bretagna vieta gli spot di un celebre marchio di moda. A suo dire, la casa di moda si fa sponsor di un modello di bellezza sbagliato. Negli spot, Nasty Gal promuove vari articoli della collezione estiva, tra cui costumi da bagno e abiti scollati. L’Asa interviene con un comunicato, in cui passa in rassegna tutti i dettagli “immorali”: “Uno spot mostra la modella sdraiata su un lettino mentre allunga le braccia, il che ne enfatizzava la magrezza e la lunghezza. In un’altra scena sono riprese in primo piano le costole sporgenti della modella che appare sottopeso in modo malsano. Per questo abbiamo giudicato irresponsabili le pubblicità”. 22 le denunce ricevute direttamente dall’ente, che accusano il marchio di promuovere un’idea malsana di bellezza.
“IMMEDIATAMENTE RIMOSSO”
Nasty Gal, dal canto suo, accetta la bocciatura e ritira gli spot. Però le accuse non sono del tutto fondate: “Il peso della modella è conforme alle linee guida dell’Nhs (il sistema sanitario del Regno Unito) per una donna adulta sana”, dichiara a People il portavoce del marchio. “Tuttavia, dopo aver ricevuto la notifica da parte dell’Asa, l’annuncio è stato immediatamente rimosso dalla tv”. Non è la prima volta che l’Asa vieta uno spot. Era già successo nel 2015, questa volta con Saint Laurent: la modella era così magra da sembrare malata. “La gabbia toracica è troppo evidente, coscia e ginocchia hanno la medesima larghezza, e il gioco di luci e contrasti mettono in evidenza la magrezza delle gambe”, si leggeva nel solito comunicato.