Mamma a 62 anni: lo definisce un «salto nel vuoto» la signora che ha dato alla luce ieri una bella bambina di 3,2 kg. Non ha un compagno, ha una madre di 92 anni a cui ha rivelato di aspettare la piccola solo pochi giorni fa. «A una delle mie sorelle lo devo ancora dire», ha svelato ai microfoni de Il Messaggero. «Non esiste l’età giusta per diventare madre, la vita si è allungata, ci sono più opportunità. Il mondo del lavoro è sempre più difficile, prima si pensa a stabilizzarsi, ho sempre fatto tante notti e straordinari. Ho rimandato per la fatica e quasi mi sento più sicura ora che arriva la pensione». La donna è infermiera all’ospedale San Giovanni: ha raccontato di aver aspettato l’uomo giusto, e pensava di averlo anche trovato, ma le diceva che avere un figlio dopo i 50 anni era un azzardo. «Siamo ancora in buoni rapporti, gliela farò vedere e gli dirò: tu non l’hai voluta e ora ti arrangi». Non sarà facile farcela da sola però: «Non guadagno molto, ma farò a meno di alcune cose, starò più attenta. E ho già ricevuto la solidarietà delle colleghe e delle amiche: si stanno adoperando per portarmi la carrozzina e altro». (agg. di Silvana Palazzo)
NEL LAZIO MADRI ULTRA 40ENNI AL 20%
Come spiegato dal responsabile di anestesia ostetrica del San Giovanni, Marco Traversa, i parti delle ultra40enni sono ormai quasi all’ordine del giorno soprattutto in una regione come il Lazio, che nelle statistiche è avanti tutte le altre, e di gran lunga, per questo tipo di nascite. “Nel Lazio la percentuale per la procreazione mediamente assistita è del 20%, mentre per esempio in Toscana è al 7% e in Friuli al 3%,” spiega Traversa. Il che è riconducibile anche al fatto che una città come Roma, con i suoi ritmi e le sue difficoltà, spesso costringe le giovani donne a rimandare il desiderio di maternità verso un’età in cui la stabilità economica, personale o di coppia, è maggiormente consolidata. Ci si sposa o comunque si mette su casa sempre più tardi, e al tempo stesso anche la stabilità lavorativa arriva spesso dopo molti anni di esperienze varie. Tutto questo si ripercuote sull’età delle donne che decidono di avere il primo figlio anche a quarant’anni, come accaduto alla 62enne romana finita in queste ore alla ribalta della cronaca. (agg. di Fabio Belli)
PARTI OLTRE I 60 ANNI GIA’ AVVENUTI
Una donna di 62 anni è diventata mamma a Roma: questa mattina ha partorito una bambina di tre chili e duecento grammi. La piccola è nata con parto cesareo che era stato programmato e per l’epidurale è stata usata una tecnica in via di sperimentazione, quella dell’eco-navigazione. Si tratta di una sonda ecografia che indica all’ago la via per eseguire l’epidurale. La neo-mamma, infermiera di professione, ha avuto l’impianto dell’intero embrione a Tirana, in Albania. La donna ha scelto questo tipo di percorso perché non ha un partner. La mamma e la neonata stanno bene, ma la notizia del fiocco rosa speciale all’ospedale San Giovanni di Roma, sta facendo inevitabilmente discutere. La figlia tra vent’anni dovrà gestire una madre ultraottantenne, peraltro senza neppure un padre. Ma non è l’unico caso: due anni fa alla clinica Pineta Grande di Castel Volturno un’altra donna diventò madre per la prima volta a 62 anni.
ROMA, MAMMA A 62 ANNI: EMBRIONE PRODOTTO A TIRANA
In quell’occasione l’anziana mamma diede alla luce un maschietto di tre chili e mezzo. Nonostante l’età avanzata e quattro aborti spontanei, la donna aveva voluto provare a tutti i costi un’altra gravidanza. «Di nascite dopo i 60 anni sia in Italia che all’estero ce ne sono già state», il commento di Marco Traversa, responsabile di Anestesia ostetrica del San Giovanni. «Quello che raccontano i dati è che nel Lazio la popolazione ostetrica è sempre più anziana. Soprattutto dalla nostra esperienza viene fuori che nell’area metropolitana in media le donne partoriscono per la prima volta intorno ai 40 anni e anche oltre, e arrivano a fare il secondo figlio anche tra i 46 e i 50 anni», ha aggiunto come riportato dal Corriere della Sera. Insomma, in una città complessa come Roma fare figli e gestire la loro crescita è un percorso difficile. Per questo non è una novità che le donne partoriscano il loro primo figlio sempre più tardi. O a non farne affatto, come testimoniano i dati Istat sulla denatalità in Italia.