Se si respira aria inquinata in gravidanza, il bambino corre il rischio di sviluppare disturbi dello spettro autistico. Anche se le cause dell’autismo restano sconosciute, le evidenze scientifiche suggeriscono che i fattori di rischio siano genetici e ambientali. Visto che non è possibile dare una spiegazione lineare di causa-effetto, per fare luce sul fenomeno si cercano correlazioni. E una di queste è l’esposizione all’inquinamento atmosferico, che sembra essere confermata ancora una volta da un recente studio canadese pubblicato su Jama Pediatrics. Studiando l’esposizione stimata durante la gravidanza a tre sostanze inquinanti presenti nell’aria, i ricercatori hanno osservato che l’ossido di azoto ambientale (da non confondere con il protossido di azoto) è associato ad un maggiore rischio di autismo nei bambini. Per questo studio sono state tenute presenti tutte le nascite dal 2004 al 2009 a Vancouver, un’area metropolitana con livello di inquinamento atmosferico relativamente bassi.



AUTISMO, INQUINAMENTO ATMOSFERICO AUMENTA RISCHIO

Dallo studio è emerso che su più di 130mila nascite, l’uno per cento dei bambini a cinque anni ha ricevuto una diagnosi di disturbo dello spettro autistico. Dei tre inquinanti presi in considerazione, solo l’ossido di azoto ha registrato effetti significativi ed è stato associato ad un aumento del rischio di autismo. È pur vero che altri potenziali fattori non rilevati potrebbero aver influito sui risultati dello studio. La valutazione diretta dell’esposizione all’inquinamento atmosferico non è stata possibile, ma i ricercatori sottolineano che non si tratta di casualità, ma di semplice correlazione.



Durante la vita intrauterina il cervello risente fortemente degli agenti tossici e inquinanti presenti nell’ambiente. Lo suggeriscono diverse ricerche che hanno individuato in questi ultimi potenziali fattori di rischio. Per esempio, ad agosto, uno studio ha osservato l’incidenza di autismo in alcuni bambini analizzando i livelli di alcuni inquinanti nel sangue delle madri, scoprendo così che l’esposizione a insetticidi come il Ddt nelle madri è associata a disturbi dello spettro autistico nei figli. Uno studio inglese ha rivelato poi che lo smog dai polmoni delle madri arriva, attraverso il flusso sanguigno, alla placenta, minacciando così la salute del bambino. Ma sono numerosi gli studi che correlano l’inquinamento atmosferico all’autismo. Questa ricerca canadese, dunque, è un tassello ulteriore al puzzle con cui si prova a far luce sull’autismo, una malattia le cui cause sono ancora oscure.

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