Halima Aden e Taleedah Tamer sono due top model di fede musulmana tra le protagoniste dell’ultima settimana della moda di Milano. Entrambe sfilano sulle passerelle più prestigiose ma pur condividendo la stessa fede religiosa, le similitudini tra le due bellissime modelle terminano qui. Entrambe, una volta in passerella, riescono ad esprimere in modo differente la propria cultura, ed è proprio questo l’obiettivo inseguito oggi dai principali stilisti che le hanno scelte non solo per presentare le loro ultime creazioni ma anche per raggiungere culture differenti. Halima, classe 1997, arriva da un campo profughi del Kenya, da genitori somali e musulmani praticanti. Dopo i primi sei anni si trasferisce negli Usa, in Minnesota, ed è qui che oggi vive e studia. Taleedah è un anno più piccola, nata a Jeddah, in Arabia Saudita, ed è figlia di una ex modella italiana e di un imprenditore nel settore benessere e beauty. Presto si stabilirà a Milano dove studierà economia. Pur nelle loro grandi differenze, le due super modelle hanno attratto l’attenzione per via del loro debutto che non è certamente passato inosservato. A IoDonna, Halima ha raccontato cosa le ha permesso l’ingresso nel mondo della moda: “Nel novembre 2016 sono stata la prima concorrente a gareggiare per il titolo di Miss Minnesota indossando l’hijab e il burkini nelle diverse fasi della competizione”. Una scelta che ha incuriosito molti stilisti i quali l’hanno subito voluta per le loro sfilate, da Alberta Ferretti a Max Mara. Taleedah invece, dopo un servizio per l’edizione araba di Harper’s Bazaar si è ritrovata a Parigi per la sfilata Haute Couture di Antonio Grimaldi.
HALIMA ADEN E TALEEDAH TAMER: DIFFERENTI MA CON LO STESSO OBIETTIVO
Ma cosa ha trasformato Halima Aden e Taleedah Tamer in due vere super modelle? Certamente il messaggio che entrambe vogliono trasmettere: Halima è riuscita a coniugare alla perfezione moda e religione, mentre Taleedah ha rappresentato a pieno la nuova generazione, credente e anticonformista al tempo stesso. Entrambe condividono la stessa opinione sulle modalità di esprimersi ma si distanziano in merito alla scelta legata al velo. Per Halima l’hijab è il simbolo della libertà e della sua personale interpretazione della fede. Oggi, indossare l’hijab non rappresenta solo un rito ma ha iniziato anche a rappresentare una vera e propria tendenza di stile al punto da aver dato vita ad un nuovo termine per le ragazze che lo praticano, le hijabistas. Ciò ha permesso ad Halima di comprendere quanto sia stata influente su chi ha intorno, dalle altre modelle ai suoi followers (al momento su Instagram ne conta quasi 800mila). “Ho sempre sperato di diventare un modello per chi mi guarda. Per quello che scelgo di indossare, certo, ma soprattutto per il significato che nasconde. C’è voluta una dose di coraggio nell’essere la prima; ora so di essermi presa un rischio e di aver vinto la mia battaglia personale”, ha commentato a IoDonna. E così anche Taleedah ha condiviso la consapevolezza di quanto essere una modella possa significare saper trasmettere un messaggio: “Oggi è l’inclusività a dettare legge perché è ormai chiaro quanta bellezza ci sia in culture anche molto diverse tra loro”, dice.