Un’italiana ha vinto il Premio Giovane Volontario Europeo. La vincitrice è Sanda Vantoni, volontaria in servizio civile in Marocco. Arrivata nello scorso novembre, ha trascorso l’anno promuovendo l’inclusione sociale, garantendo la dignità e il sostegno alla popolazione migrante in situazione di vulnerabilità, per prevenire fondamentalismi e radicalismi di ogni genere, in un’area dove molti giovani non trovano lavoro. Ha collaborato con i volontari rimpatriati avviando piccole cooperative e attività economiche. Grazie al gruppo teatrale “Cantieri Meticci” di Bologna, ha coinvolto le persone locali a teatro dove lingue, ballo e racconti si sono mescolati superando le barriere della diffidenza verso l’altro. Intervistata da Radio 3 Mondo ha parlato anche di Giulio Regeni, il ricercatore torturato e ucciso in Egitto, e Silvia Romano, la volontaria rapita in Kenya. «Li sento vicini, stessa generazione, si parte con un bagaglio culturale e di preparazione grande. Non è vero che i volontari partono da soli, non si è ingenui, si parte con una forte formazione».



SANDA VANTONI, VOLONTARIA EUROPEA DELL’ANNO

Nata in Belgio da papà bergamasco e da una mamma belga nata in Congo, Sanda Vantoni risiede da anni a Sorisole, ma la sua casa è il mondo. Grazie al lavoro del padre, tecnico Alcatel, ha girato il mondo, ma il suo legame più profondo è con l’Africa. Ha trascorso la sua infanzia tra Sudan, dove ha frequentato le scuole inglesi, il Rwanda e Burundi dove invece ha trascorso le sue vacanze dagli zii. Quando è rientrata in Italia, ha terminato il liceo scientifico e proseguito il suo percorso di studi scegliendo la Facoltà di Sociologia con una specializzazione sulle Migrazioni trasferendosi in Belgio. Ha frequentato l’Università di Montreal in Canada e, nell’ambito del Master Erasmus Mundus, quelle di Irlanda, Spagna e Olanda. Infine, la tesi sulle migrazioni internazionali, incentrata sulla comprensione dell’influenza delle famiglie sulla migrazione di ritorno nei luoghi di origine. Dopo la laurea è stata assunta a Barcellona in una società di progettazione di droni, ma poi è tornata a Sorisole. Dopo poco è andata a trovare un’amica in Nepal, dove era impegnata nel volontariato, quindi si è candidata al bando di servizio civile nel progetto FOCSIV “CASCHI BIANCHI: Marocco 2017”, partendo con il Cefa.

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