Una storia che coinvolge la società moderna e l’etica, difficile da trattare per la sua delicatezza, quella che ha interessato Stephanie Levesque, donna americana residente in Texas, che ha scelto di essere una madre surrogata. Fino in fondo. Sì, perché quando alla sedicesima settimana di gravidanza gli è stato comunicato che il bambino che portava in grembo soffriva di un difetto cardiaco, la donna si è rifiutata di abortire, come invece gli avevano ordinato di fare i due genitori al quale il bimbo era destinato. Dove sta la ragione? Chi in questo caso aveva il diritto di decidere cosa fare della vita del piccolo? L’ultima parola è spettata alla mamma, sconvolta innanzitutto dal fatto che la coppia – con cui aveva parlato approfonditamente dei temi “etici” e dei possibili ostacoli di una gravidanza – avesse deciso di tirarsi indietro e di abbandonare il piccolo al proprio destino.



MADRE SURROGATA RIFIUTA ABORTO DEL BAMBINO MALATO

Ma che fine ha fatto il bambino di Stephanie una volta partorito? Vorrebbe tanto saperlo la madre surrogata che lo ha messo al mondo a dispetto della volontà dei genitori che ne avevano “commissionato” la nascita. Eppure, il 21 dicembre dell’anno scorso, subito dopo aver messo al mondo quello che suo fratello avrebbe poi ribattezzato Luca (ovvero “portatore di Luce”), la donna è stata immediatamente portata via dallo staff del Medical City Women’s Hospital dove aveva partorito:”Non conosco il suo nome. Non so quanto pesasse. Non so se hanno scelto di fare un intervento chirurgico“, ha detto Stephanie. Il colmo è che proprio la mamma che ha messo al mondo il bambino per sottrarlo ad un destino di morte certa non sa oggi se il piccolo sia quanto meno sano oppure no. In ogni caso ieri, sul suo profilo Facebook, “con le lacrime agli occhi”, Stephanie ha festeggiato il primo compleanno del “suo” bambino. Sperando che il suo gesto d’amore non sia stato vano…



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