Ivanka Trump, figlia del Presidente degli Stati Uniti, ha deciso di chiudere la sua linea di moda. Questa era nata nel 2014 in America per poi esportare prodotti in tutto il mondo. La donna era stata costretta a prendere distanza dall’azienda già un anno fa per via dell’ingresso in Casa Bianca dove era diventata consigliere del padre. Questo perché era finita dritta nel mirino di accuse per conflitti di interesse. Il Wall Street Journal ha sottolineato come la decisione sia nata da diversi mesi anche per i diversi boicottaggi che l’azienda di abbigliamento aveva dovuto subire proprio per il pesante nome che si portava dietro. Una scelta che viene considerata in America inevitabile e che era nell’aria da diverso tempo. Ivanka Trump ha deciso così di voltare pagina e dedicarsi solo ed esclusivamente a sostenere l’operato del padre all’interno della Casa Bianca.
PROBLEMI GIÀ DA UN ANNO
Nell’ultimo anno l’azienda di abbigliamento di Ivanka Trump era andata incontro a diversi problemi, legati ai conflitti di interessi di cui era stata bersagliata. La figlia del Presidente degli Stati Uniti, ora suo consigliere, era stufa di quelli che considerava boicottaggi continui ed ha così deciso di chiudere la linea. Di recente numerose catene commerciali, tra cui Nordstrom e Hudson’s Bay, avevano deciso di smettere di vendere i capi a marchio Ivanka Trump. Proprio per situazioni come queste è arrivata la decisione di chiudere l’azienda. La donna ha dichiarato, come riportato da Repubblica, che: “Non so se tornerò mai in questo business, ma so che il mio focus per il prossimo futuro sarà sul lavoro che sto svolgendo ora. Prendere questa decisione per il mio team e i miei partner è la cosa più giusta da fare“.