L’orgasmometro femminile ha fatto in poche ore il giro del web dopo che l’Università di Tor Vergata ha messo a punto uno studio con basi scientifiche. Si parla addirittura del 62.8% di donne insoddisfatte che praticano autoerotismo più di una volta a settimana. Viene specificato come questa più diventa frequente e più sale l’intensità dell’orgasmo. Il test anonimo che si può fare tranquillamente su internet regala quindi delle indicazioni precise che ci possono portare a conoscere meglio l’universo femminile. E’ stato così redatto un vero e proprio orgasmometro che misura la percezione di quella che è l’intensità soggettiva dell’orgasmo in una donna. Interessante poi è l’approfondimento del professore proprio dell’Università di Tor Vergata Emmanuele Jannini che insegna endocrinologia e sessuologia. (agg. di Matteo Fantozzi)



IL PIACERE FEMMINILE DIVERSO DA QUELLO MASCHILE

Da sempre il piacere femminile risulta essere più complicato di quello maschile, l’orgasmo infatti non si raggiunge in maniera altrettanto evidente e per gli uomini a volte diventa un vero e proprio tabù. Un gruppo di studiosi delle Università de La Sapienza di Roma, de L’Aquila e di Firenze hanno iniziato a studiare quello che può essere considerato un ”orgasmometro femminile”. Come riportato dall’edizione online de Il Giornale ha parlato Emmanuele Jannini professore di endocrinologia e sessuologia all’Università di Tor Vergata a Roma: “Abbiamo messo a punto il primo orgasmometro femminile cioè un test da fare sul web, e quindi anonimo, in cui le donne sono libere di dire quello che non pubblicherebbero mai sui social network. Dolore e piacere hanno in comune il fatto di essere esperienze soggettive e interiori per questo non esiste un termometro per misurarle“.



I RISULTATI DEL TEST

I risultati del test svolto sul piacere femminile ci danno delle informazioni davvero molto interessanti. Sulla rivista Plos One possiamo andare a leggere come il primo metodo per misurare la percezione dell’intensità soggettiva dell’orgasmo nelle donne sia ormai dimostrata. Il Professor Emmanuele Jannini spiega: “Quel che osserviamo ora è solo la punta dell’iceberg di un mondo molto complesso”. Viene così delinato il fatto che se nell’uomo esistono poche differenze tra un tipo di orgasmo e un altro invece nelle donne ci sono risultati variegati. Alla prima tappa dello studio hanno partecipato circa 526 donne, ma sono pronti altri questionari da essere messi a punto per il futuro. Sempre Jannini svela: “La maggior parte del campione aveva tra i 19 e i 35 anni. Confrontando i due estremi l’intensità degli orgasmi aumentava con l’età in maniera direttamente proporzionale”.

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