DONNARUMMA E SIRIGU: COSA SI SONO DETTI PRIMA DEI RIGORI?
Che il siparietto tra Gigio Donnarumma e Salvatore Sirigu diventasse notizia e indiscrezione, il giorno dopo Italia Spagna, era scontato: tuttavia non ci sono parole specifiche da riportare, perché uno dei diretti interessati ha scelto di non divulgare la conversazione avuta con il suo secondo. il momento lo abbiamo presente: la semifinale degli Europei 2020 è appena andata ai rigori, Gianluigi Donnarumma si appresta a fermare i tiri degli spagnoli e in quegli attimi che precedono la lotteria gli si avvicina Salvatore Sirigu, portiere di riserva e che, almeno come carta d’identità, avrebbe molta più esperienza. Gli parla nell’orecchio: Gigio ascolta, poi entra in campo e para il rigore di Alvaro Morata.
Un intervento che, dopo gli errori di Manuel Locatelli e Dani Olmo, risulterà decisivo per il gol di Jorginho che ci manda in finale. inevitabile, lo abbiamo detto, che ci si chiedesse cosa Sirigu ha detto a Donnarumma: qualche consiglio sui rigoristi? “Sono cose nostre, abbiamo un rapporto incredibile. Salvatore è una persona speciale” questo l’unico commento che Donnarumma ha voluto fare sulla vicenda. A meno che Gigio non torni sull’episodio, magari dopo la finale, o sia Sirigu a raccontarlo, non sapremo: giusto così, che restino davvero cose tra loro. L’importante è che l’Italia sia in finale agli Europei 2020, e domenica vada a caccia del titolo.
LE PAROLE DI DONNARUMMA DOPO ITALIA SPAGNA
Gigio Donnarumma, intervistato da Sky Sport dopo Italia Spagna, ha reso omaggio ai portieri che lo hanno preceduto in nazionale: non solo Gigi Buffon di cui ha preso il posto, ma anche Walter Zenga, Francesco Toldo (altro eroe di una semifinale agli Europei) e tutti gli altri. “Hanno fatto la storia in azzurro, io ce la metterò tutta cercando di batterli”. Un Donnarumma che ancora una volta ci ha tenuto in piedi, non soltanto ai rigori ma anche durante la partita, con almeno due grandi interventi; un Donnarumma sul quale nelle ultime settimane sono piovute tante critiche per la scelta di non rinnovare con il Milan (o di volerlo fare al rialzo) ma il cui contributo sul campo è innegabile: lui, consapevole di questo, dice di sapere bene da dove l’Italia sia partita per arrivare alla finale degli Europei 2020, e di sapere anche da dove è partito lui. “In quel momento c’era tutto, adesso sono in una finale degli Europei”. Lo è tutta l’Italia, un grande gruppo che ha dimostrato di saper soffrire e che adesso andrà a giocarsi la possibilità di rimettere un grande titolo in bacheca, 15 anni dopo quello straordinario Mondiale saremo a Wembley per riscrivere la storia nostra e del calcio continentale.