Gigio Donnarumma che piange al termine di Atalanta-Milan è il senso dell’ultimo match giocato dai rossoneri di questo decennio: dopo lo scudetto di Ibra e Thiago, l’ultimo con i reduci dei “Meravigliosi” di Ancelotti (Seedorf, Pirlo, Ambrosini, Inzaghi, Abbiati, Nesta, Gattuso), il profondo (rosso)nero si è scatenato. Gli ultimi due anni di Allegri, comunque assai onorevoli e sempre in Champions League, poi il tracollo totale con lunga serie di allenatori e società fino all’odierna stagione: nell’ultima di Serie A per questo 2019 il Milan di Pioli è riuscito ad annullare praticamente tutti quei faticosi progressi visti oggettivi dopo il cambio in panchina con Marco Giampaolo. Non c’era Theo Hernandez, il vero “talismano” rossonero quest’anno e non c’era neanche Paquetà ma l’impressione è che oggi l’Atalanta contro qualsiasi Milan attuale avrebbe comunque strapazzato con merito e maestria i sempre più sbiaditi 7 volte Campioni d’Europa. Il portiereone azzurro è stato l’unico ad uscire dal campo in lacrime: ha giocato male anche lui, naufragato sotto i colpi di Ilicic, Gomez, Pasalic e Muriel, con paperona finale contro il colombiano lanciato a rete, eppure ci ha messo come sempre l’emotività di chi si rende conto di aver concesso un’umiliazione insostenibile per i tifosi. Pianto inconsolabile davanti al preparatore dei portieri Turci (ex n.1 in Serie A per vent’anni) e al fratello Antonio che non sono riusciti a contenere la rabbia e la tristezza di Gigio Donnarumma dopo i 5 gol presi senza opporre resistenza.