La riluttanza delle donne incinta degli Stati Uniti, nei confronti dei vaccini, è aumentata nel periodo 2022-2023 rispetto all’anno precedente. E’ questo quanto riferito da alcuni ricercatori che hanno stilato il Morbidity and Mortality Weekly Report, pubblicato dal sito Jamanetwork.com. Nel dettaglio viene specificato che le donne in dolce attesa che non erano molto propense a ricevere il vaccino per combattere l’influenza sono aumentate di otto punti percentuali nel periodo indicato, passando dal 17 per cento del 2021 al 25 per cento dell’anno seguente.
In crescita anche le titubanze verso altri vaccini, leggasi il tossoide tetanico, il tossoide difterico ridotto e il vaccino contro la pertosse acellulare (Tdap), riluttanza passata dal 15 al 20 per cento (+5 punti percentuali), così come da dati emersi da un sondaggio che è stato condotto su 1.814 donne in gravidanza con un’età compresa fra i 18 e i 49 anni. Va detto, per correttezza di informazione, che i vaccini sono assolutamente consiglianti anche per le donne incinta, a cominciare da quello contro il covid-19, che può ridurre il rischio di infezione per se stesse così come per il futuro nascituro, così come specificato dai ricercatori.
DONNE INCINTA, AUMENTA RILUTTANZA VERSO I VACCINI: LA TITUBANZA VERSO IL RICHIAMO
Circa la metà degli intervistati ha comunque dichiarato di essere stata vaccinata contro influenza, pertosse, tetano e difterite prima o durante la gravidanza, ma le donne che hanno ricevuto una dose di richiamo bivalente sono calate ad un quarto, di conseguenza la metà delle precedenti vaccinate ha deciso di non vaccinarsi.
Nel report Morbidity and Mortality Weekly Report, pubblicato dal sito Jamanetwork.com viene inoltre specificato che le donne incinta a cui i medici avevano raccomandato di vaccinarsi sono comunque risultate meno titubanti, di conseguenza i ricercatori hanno sottolineato come l’incoraggiamento da parte del personale sanitario e le conversazioni informative con i pazienti in merito al vaccino “potrebbero ridurre le malattie materne e infantili avverse e la morte per malattie prevenibili con il vaccino”.