Le donne che non vogliono figli sono sempre di più: è il fenomeno delle “childless”. A parlarne, intervistata da Alessandro Cattelan sulle frequenze di Radio Deejay, è stata Simonetta Sciandivasci, scrittrice che ha recentemente pubblicato un libro dal titolo “I figli che non voglio”, in cui attraverso i contributi di ventotto personalità ha provato a comprendere il perché di questa tendenza femminile che è ampiamente diffusa nel nostro secolo e che influisce sulla denatalità dell’Italia.



“Forse dovremmo cominciare a parlare del fatto che esiste una minoranza, crescente, di persone che i figli non li vuole. Così ho trovato efficace farlo in prima persona, perché io per prima i figli non li voglio, pur essendo in un momento della mia vita in cui potrei permettermi di farli. Semplicemente non ho l’istinto della maternità che ci hanno raccontato”, ha affermato sul suo caso. Di certo non è l’unica a pensarla così. La verità, secondo l’autrice, è che la società è profondamente cambiata. “Serve immaginare una nuova geografia del mondo in cui non dare per scontato che tutte le famiglie saranno produttive. E non si può continuare a dire ‘fate figli lo stesso’”.



Donne non vogliono figli: è boom di “childless”. Il parere di Simonetta Sciandivasci

La questione delle donne che non vogliono figli, le cosiddette “childless”, negli ultimi tempi si è trasformata in un vero e proprio dibattito pubblico, con due fronti spesso in contrasto tra loro. La realtà, però, è che entrambi dovrebbero imparare a convivere, senza ritenersi uno migliore dell’altro. “La maternità non è un fatto sacro. È un gioco al buio, una lotta contro l’imprevedibile. Ma più che altro capiamo che fare la mamma non è più una questione identitaria. Stare al mondo, per una donna, non significa più solamente fare la mamma”, ha sottolineato Simonetta Sciandivasci.



Il connubio tra donna e madre è ancora molto radicato nella società, soprattutto in determinate zone del Paese. La scrittrice, tuttavia, chiede a gran voce di mettere da parte i pregiudizi nei confronti di coloro che non hanno l’istinto materno. “La maternità è un fatto della vita ma puoi anche non sentirla, e non ti devi sentire diminuita. A lungo ho pensato che avrei fatto figli, poi ho cambiato idea e ho capito che si tratta di un pensiero indotto, con cui le donne sono state allevate”, ha concluso.