Sono loro, vittime silenziose, che non fanno rumore e, purtroppo, neanche notizia. Sono le donne perseguitate per la propria Fede quelle a cui ha dedicato un tweet Papa Francesco prima di lasciare Baghdad, peraltro proprio nel giorno della Festa della donna 2021: “Vorrei dire grazie di cuore a tutte le donne, specialmente quelle dell’Iraq, donne coraggiose che continuano a donare vita nonostante i soprusi e le ferite. Che le donne siano rispettate e tutelate! Che vengano loro date attenzione e opportunità!“.
“Vatican News” riferisce che di loro il pontefice ha parlato a Qaraqosh, nel corso della visita alla comunità cristiana: “Mentre arrivavo con l’elicottero, ho visto la statua della Vergine Maria su questa chiesa dell’Immacolata Concezione, e ho affidato a lei la rinascita di questa città. La Madonna non solo ci protegge dall’alto, ma con tenerezza materna scende verso di noi. La sua effigie qui è stata persino ferita e calpestata, ma il volto della Madre di Dio continua a guardarci con tenerezza. Perché così fanno le madri: consolano, confortano, danno vita”.
DONNE PERSEGUITATE PER LA FEDE: IL REPORT SCONVOLGENTE
La piaga delle donne perseguitate per via della propria Fede è stata evidenziata con forza dall’agenzia missionaria cristiana “Porte Aperte/Open Doors”, servendosi di un nuovo report sulle differenze di persecuzione religiosa tra uomini e donne nel 2021. Come spiega “Vatican News”, attraverso l’analisi di dati riguardanti cinquanta Paesi, “dall’inchiesta emerge che la persecuzione religiosa accresce e sfrutta disuguaglianze di genere”. Cristian Nani, direttore dell’agenzia, ha dichiarato sul quotidiano: “Se è vero che uomini e donne cristiani, per quanto ci riguarda, vengono colpiti ugualmente da persecuzioni, questo avviene in forme diverse”. Quali? Violenza sessuale (o minaccia della stessa), rapimenti, violenza psicologica, reclusione tra le mura domestiche, sottrazione dei figli. “Per quanto riguarda Paesi come il Pakistan – ha asserito – molte donne vengono rapite per essere date in spose, donne cristiane che dopo il matrimonio forzato, oltre alla violenza subita, sono costrette anche alla conversione alla religione del marito”. Rivelazioni da brividi, che non possono fare altro che far riflettere. E dispiacere.