Bankitalia in un report pubblicato quasi a ridosso della fine dell’anno ha indagato sulle donne nelle varie posizioni lavorative, specialmente rapportandole agli uomini che occupano la stessa posizione. Emerge, con poca sorpresa, che la stragrande maggioranza delle posizioni di potere, dagli amministratori delegati, fino ai sindaci, sono occupati da uomini, in alcuni casi con un’incidenza di poco superiore al 50%, ma in altri superiore al 90.
Le donne, spiega Bankitalia, costituiscono l’8,2% degli amministratori delegati in aziende, il 22,1% dei dirigenti delle maggiori società quotate in borsa, ma anche l’8,4% dei sindaci, il 44,2% degli assessori comunali e il 34,9% dei vicesindaci. Un’immagine, come dicevamo prima, che non stupisce più di molto, dato che da anni ormai la parità di genere nei luoghi di lavoro è una delle principali battaglie della società civilizzata, ma che si fa più sorprendente se si va ad indagare quanto e come le donne tendano ad avvantaggiarsi a vicenda quando ottengono una carica di rilievo. Infatti, dopo che una donna occupa una posizione importante, l’assunzione di uomini aumenta di 5,7 punti percentuali, secondo Bankitalia.
Bankitalia: “Uomini più consapevoli delle donne sull’importanza della parità di genere”
Concentrandosi soprattutto sulle donne sindaco, il report sottolinea che “quando sconfiggono un uomo con un piccolo margine, la percentuale di assunzioni femminili diminuisce di 5,7 punti percentuali”. Tendenza che vale sia per quanto riguarda le cosiddette nomine visibili (ovvero scelte dal governo locale), sia per le nomine “nascoste”, ovvero quelle fatte su consiglio dell’amministrazione o delle imprese statali locali.
Ma Bankitalia ha voluto anche cercare di spiegare le ragioni dietro a questo particolare fenomeno che riguarda le donne sul lavoro. Il motivo, spiegano, sarebbe legato ad un “aumento della consapevolezza pubblica dell’importanza dell’uguaglianza di genere nella selezione dei politici che potrebbe esercitare una maggiore pressione sui sindaci uomini a causa della percezione che potrebbero tendere a penalizzare le donne”. In altre parole, gli uomini hanno una maggiore attenzione alla parità di genere, forse anche per evitare di fare la figura dei sessisti.