Le donne possono tornare al lavoro prima degli uomini, una volta esaurito l’isolamento da Coronavirus? E’ il concetto espresso da Ilaria Capua, la famosa virologa che a metà del decennio scorso aveva studiato e pubblicato la sequenza genica del virus dell’influenza aviaria, ricevendo fama internazionale. Ospite a Dimartedì, trasmissione condotta da Giovanni Floris, la Capua ha detto che in questo momento i dati legati al contagio del Covid-19 indicano come le donne ne siano meno aggrediti; qualora questo trend fosse confermato nei giorni seguenti, “si potrebbe pensare di far tornare prima al lavoro la popolazione femminile”. Per la virologa le donne fungerebbero da “semaforo rosso” per il virus, la loro minore predisposizione al contagio potrebbe mitigare la diffusione; certamente però questo, come da lei stesso affermato, è un qualcosa che andrà studiato costantemente perché il Coronavirus, come sappiamo, potrebbe “mutare” e alterare quelli che sono i dati che fino a questo momento conosciamo.
CORONAVIRUS, LA VIROLOGA: DONNE PIU’ RESISTENTI
Nell’ipotesi delle donne più resistenti al Coronavirus bisogna dunque aggiungere che, ad esempio, le statistiche indicano come le persone anziane e con patologie pregresse siano state maggiormente colpite – soprattutto quando si parla di forma grave e letale – ma ultimamente sentiamo sempre più racconti di ospedali nei quali arrivano giovani, anche sotto i 40 anni; la Capua ha poi detto che “dobbiamo prepararci alla quarantena” e la prima cosa da fare nei prossimi mesi sarà quella di proteggere le persone fragili, “garantendo loro una vita sociale e professionale accettabile”. Aspettando un’ulteriore conferma alla maggiore resistenza da parte delle donne, che dunque davvero potrebbero tornare prima degli uomini a lavorare…