SVOLTA PAPA FRANCESCO NEL SINODO: VOTERANNO ANCHE DONNE E GIOVANI
Per il Vaticano «non è una rivoluzione», ma il fatto che per la prima volta delle donne voteranno e parteciperanno all’Assemblea dei vescovi in un Sinodo non è certo una notizia minimale: non cambia la natura né il nome – che rimane Sinodo dei Vescovi – ma, spiegano i cardinali Mario Grech e Jean-Claude Hollerich (rispettivamente segretario generale del Sinodo e relatore generale), cambia la composizione dei partecipanti all’assise del prossimo ottobre in Vaticano sul tema della sinodalità.
Vi prenderanno parte infatti anche membri “non vescovi”, tra i quali: sacerdoti, religiosi, religiose, laici e laiche, nominati direttamente dal Papa, il 50% dei quali “si chiede”. La richiesta esplicita di Papa Francesco è stata quella di valorizzare giovani e donne laiche: «tutti avranno diritto di voto, raggiungendo un numero di membri votanti in Aula Nuova del Sinodo pari a circa 370 su oltre 400 partecipanti complessivi», si legge nel comunicato apparso au Vatican News. Svolta importante dunque nel Sinodo della Chiesa Cattolica, cominciato nel 2021 e che si concluderà nel 2024: «Non una rivoluzione ma un importante cambiamento», spiegano ancora Grech e Hollerich nel punto stampa in Sala Stampa Vaticana.
REGOLE SINODO IN ASSEMBLEA: TUTTE LE NOVITÀ DEL VATICANO
Le nuove disposizioni – oggi comunicate con una lettera ai responsabili delle Assemblee continentali celebrate in Africa, America, Asia, Medio Oriente e Oceania – non abrogano la normativa vigente sul Sinodo in quanto già la costituzione apostolica Episcopalis Communio del 2018 prevedeva la presenza di “non vescovi” all’Assemblea sinodale. La novità reale di oggi è il numero di questi partecipanti non prelati: «70 tra preti, religiosi e laici, provenienti dalle Chiese locali in rappresentanza del Popolo di Dio». Tale decisione, spiegano ancora dalla Segreteria generale del Sinodo, «rinforza la solidità del processo nel suo insieme, incorporando nell’Assemblea la memoria viva della fase preparatoria, attraverso la presenza di alcuni di coloro che ne sono stati protagonisti. In questo modo la specificità episcopale dell’Assemblea sinodale non risulta intaccata, ma addirittura confermata».
Un 21% dell’Assemblea diventa a presenza di laici donne e uomini, ma resta principalmente una riunione di vescovi: «La loro presenza assicura il dialogo tra la profezia del popolo di Dio e il discernimento dei pastori, la circolarità messa in atto durante tutto il processo sinodale», spiega il Card. Hollerich. Papa Francesco ha approvato il 17 aprile scorso l’estensione della partecipazione all’Assemblea sinodale per i “non vescovi” (presbiteri, diaconi, consacrate e consacrati, laici e laiche), in «continuità con la dimensione sinodale della Chiesa». Ogni assemblea continentale dovrà proporre un elenco di 20 nomi di cui il Papa ne sceglierà 10: spiega ancora la commissione del Sinodo, «I nuovi membri laici vengono nominati da Papa Francesco da un elenco di 140 persone individuate dalle Conferenze episcopali e dall’Assemblea dei Patriarchi delle Chiese Orientali cattoliche (20 per ognuno)». L’auspicio è di poter fare a meno del voto nel futuro: «Il Sinodo è un discernimento, una preghiera, non stiamo dietro ai voti», spiega il Card. Grech, «ci sarà un’unica votazione e non due diverse» (una per i vescovi e l’altra per i non vescovi). Ad avere diritto di voto anche le cinque religiose e i cinque religiosi eletti dalle rispettive organizzazioni di Superiore Generali e Superiori Generali: loro prenderanno il posto dei 10 chierici degli Istituti di vita consacrata previsti in passato. Il Vaticano informa che tutte le elezioni previste in plenaria e a scrutinio segreto dai rispettivi Sinodi, Consigli e Conferenze episcopali, «devono essere ratificate dal Papa. E finché il Papa non conferma l’elezione, i nomi degli eletti non sono noti al pubblico». Ultima novità introdotta è il ruolo dei cosiddetti “facilitatori”: partecipano all’Assemblea, senza però diritto di voto, «esperti e facilitatori, persone competenti a vario titolo sull’argomento trattato. Ci saranno pure delegati fraterni, membri di altre Chiese e comunità ecclesiali». Sottolinea ancora il porporato maltese, «Una scelta nata dall’esperienza dei gruppi di studio che ci ha mostrato come questi esperti possono creare una dinamica che può portare frutti. Ci sono vescovi che non hanno mai partecipato al Sinodo, dunque bisogna facilitare la dimensione spirituale».